Il 2 aprile 2012 La Gazzetta del Mezzogiorno riportava la notizia “Policlinico, la PET slitta un altro anno dopo il danno la beffa”. Come è noto all’interno del Policlinico staziona una PET mobile alloggiata in un rimorchio di camion per la quale il Policlinico paga un esoso affitto. Stando a fonti ben informate, il prezzo che la Regione Puglia pagherebbe per questa PET è di 10.000 Euro al giorno, circa 2milioni e mezzo di Euro all’anno.
Nel giugno 2011 il Direttore Generale Vitangelo Dattoli assicurò che la PET di proprietà del Policlinico sarebbe arrivata entro dicembre 2012.
E’ bene ricordare che la gara per l’installazione di due PET, macchine indispensabili per la cura dei tumori, è avvenuta nel 2005.
La data di affidamento dei lavori che dovevano portare alla costruzione di un “rustico” per ospitare la PET e il ciclotrone, cioè l’apparecchiatura che produce il cosiddetto radiofarmaco necessario per eseguire gli esami diagnostici, reca la data del 2007. I lavori dovevano concludersi nel 2009, data a partire dalla quale le ditte fornitrici di PET avrebbero installato i preziosissimi macchinari per curare i malati di tumore.
Ad oggi tutto è ancora fermo e l’unica PET disponibile resta quella mobile sul rimorchio di camion, con delle liste d’attesa pazzesche.
Quali sono le cause che determinano questo incomprensibile ritardo?
Basta leggere le carte depositate presso l’albo pretorio del Policlinico: varianti in corso d’opera, «imprevisti», progetti che dovevano essere fatti da un’impresa anziché da un’altra, cambi di strategia in corso d’opera.
Stando al suddetto articolo del La Gazzetta “la prima fase dei lavori edili (quelli che dovevano concludersi entro la primavera del 2009) vengono quantificati – prezzo finito – in 7 milioni e 109mila euro”. Un mese dopo, la Regione cambia idea e cancella il ciclotrone per acquistare un nuovo acceleratore lineare da assegnare alla Radioterapia. Una “perizia di variante” quantificata in 2 milioni di euro.
Le apparecchiature da acquistare vennero inserite in bandi che prevedevano l’impegno da parte delle aziende aggiudicatrici a realizzare le opere necessarie per il cosiddetto “bunker” della PET e tutto quanto occorreva per gli acceleratori lineari. La gara venne disputata nel 2009 con una sorpresa: una nuova perizia di variante di 1 milione e 624mila euro derivante dai maggiori costi delle apparecchiature e i necessari adeguamenti.
Successivamente accaddero ancora altri rinvii per “circostanze non previste e non prevedibili”: la consegna del 2009 slittò quindi al 16 settembre 2010 e poi una sospensione dal 12 aprile 2010 al 2 gennaio 2011 per la gara di acquisizione delle apparecchiature.
Siamo arrivati all’agosto 2013, ma le PET di proprietà del Policlinico non sono ancora operative.
Resta ancora lì, ferma, la PET mobile su rimorchio di camion in affitto che, lo ripetiamo, costerebbe alla Regione oltre 2 milioni e mezzo di Euro all’anno. In questi anni, con quei soldi, La Regione, probabilmente, di Pet ne avrebbe comprate circa 7.
Un rimorchio che fa bella mostra di sé e che non rispetta, fra l’altro neanche il diritto alla privacy degli ammalati di tumore, tanti purtroppo, che subiscono oltre ai disagi della malattia, anche l’umiliazione di essere pubblicamente intercettati.
Antonio Curci@radiomadeinitaly.it