Copertina per Berardi, quaterna al Milan. E Allegri saluta i suoi giocatori
Si arriva al giro di boa, è il diciannovesimo turno.
La Juventus, già campione d’inverno, va a Cagliari e subisce la freschezza dei ragazzi di Lopez per circa mezz’ora. Meritato il vantaggio casalingo di Pinilla (espulso a fine gara), Llorente pareggia il conto; in 7′ – tra il 73′ e l’80’ – il neoentrato Marchisio, ancora Llorente e Liechsteiner indirizzano la gara per la Vecchia Signora. 1-4 il risultato finale e undicesima vittoria di fila, mai prima nella storia del club.
Alla solidità dei bianconeri rispondono con la forza Roma e Napoli.
I capitolini fanno un sol boccone del Genoa di Gasperini. 4-0 rotondo firmato da Florenzi – con una splendida rovesciata – Totti, Maicon e, nella ripresa, Benatia.
Sul difficile campo di Verona, invece, il Napoli liquida con tre reti i ragazzi di Mandorlini che, fino ad ora, in casa aveva lasciato punti solo nel derby col Chievo. Ancora Mertens a rete per i partenopei, nella ripresa arriva il tanto atteso primo gol di Insigne in questo campionato e il tap-in di Dzemaili.
A proposito di poker, il terzo di giornata lo sigla il Sassuolo, o meglio il classe 94′ Berardi; di proprietà della Juve, il giovane talento under 21 demolisce il Milan, passato addirittura in vantaggio con Robinho e Balotelli. Inutile la rete di Montolivo sul 4-2. Esordio amaro per Honda nel Diavolo, per lui solo un palo. Salta Allegri, esonerato dalla dirigenza: era dal 2001, con Terim, che Berlusconi non esonerava un coach in corsa.
Il Milan piange, ma l’Inter non sorride. In casa contro il Chievo arriva un opaco pareggio. Succede tutto nei primi minuti col bel gol di Paloschi ed il pari del nipponico Nagatomo; la zona Champion’s si allontana sempre più, Mazzarri per ora si deve accontentare del quinto posto insieme al Verona.
Continua a far parlare di sè il Parma che, ancora senza Cassano, porta via tre punti da Livorno. Palladino apre le danze già al secondo minuto, Amauri conferma di essersi sbloccato definitivamente mettendo a referto una doppietta (la seconda marcatura su rigore). I labronici sono in piena crisi, e allora Spinelli cambia: Nicola saluta i suoi, già pronto Perotti al suo posto.
Tra i tanti gol, specie delle squadre di testa, spiccano due 0-0.
Quello di Torino, tra i granata e la Fiorentina. Meglio i Viola nel complesso pur senza una punta di ruolo, bene comunque i ragazzi di Ventura nella ripresa con le ripartenze dell’ex Cerci. Da entrambi i lati manca l’acuto decisivo.
Quello di Bologna, tra i padroni di casa e la Lazio. Esordio sulla panchina dei felsinei per Ballardini; contro la sua ex squadra ne esce una partita noiosa, avara di occasioni da gol e dove la paura di perdere prevale sulla voglia di vincere. Nel finale un lampo biancoceleste ma Klose si divora un gol. Un punto a testa.
Continua la crisi dell’Udinese che chiude il peggior girone d’andata da quando la serie A è a venti squadre; a Genova contro la Samp i ragazzi di Guidolin offrono una pessima prestazione e chiudono in 9 uomini. Per la Sampdoria – anche per lei un espulso – decisiva la doppietta di Eder e il sorpasso ai danni degli stessi bianconeri è servito.
Non riesce a dare continuità alla vittoria della settimana scorsa il Catania. Sul campo dell’Atalanta sono i bergamaschi a festeggiare. Nel secondo tempo le reti di Denis su rigore e Moralez. Tardiva la marcatura di Leto che infiamma gli ultimi minuti ma non serve a riagguantare il pareggio.
Claudio Mastrodonato