Visto che ormai tutti scrivono libri, qualche volta anche con il copia e incolla, qualcuno vicino al nostro Sindaco dovrebbe scriverne uno interamente dedicato a lui descrivendone la storia di nove anni circa, e la parabola ascendente e discendente di un magistrato diventato sindaco grazie anche alla spinta mediatica di una inchiesta a lui assegnata che lo aveva spinto sulla ribalta nazionale ed internazionale nel 1999. Non parliamo della tortuosità di quella inchiesta, passata nel tempo nelle mani di altri tre magistrati sino alla prescrizione di tutti i reati dopo tredici anni. Non proviamo acrimonia nei confronti di Michele Emiliano ma rabbia per come tanta gente gli ha voltato le spalle facendo tramontare quello che era l’obiettivo certo di una sua candidatura alla presidenza della Giunta Regionale della Puglia e la conseguente candidatura parallela di Antonio De Caro a Sindaco di Bari. Gli esiti delle recenti elezioni politiche, il distacco da territorio per le sue ambizioni politiche che spesso lo hanno tenuto lontano dal suo ruolo istituzionale,il degrado della città, la opaca incidenza di alcuni suoi assessori che poco hanno prodotto, la litigiosità interna alla maggioranza, i doppi incarichi inopportuni di alcuni consiglieri comunali,il mancato riassetto della sua Giunta, l’eccessivo utilizzo di siti internet nella illusione di mietere consensi, questo e tanto altro, hanno contribuito ad invertire una parabola che era in ascesa e che perde sempre più colpi. Manca un anno e in politica nulla è dato per scontato, ma Michele Emiliano deve decidere cosa vorrebbe fare in futuro,se continuare a fare politica o tornare a fare il bravo magistrato quale è stato per molti anni. Se decidesse di continuare a percorrere il sentiero della politica, si liberi della zavorra e si dedichi di più alla sua e nostra città, controlli la sua impulsività se ci riesce,e se può parli un po meno e soprattutto decida da che parte stare visto che ci sembra abbia perso il suo obiettivo già noto.
Lucio Marengo-laltraverita@libero.it