Dopo due giorni di sciopero, proclamato da Fim e Uilm, ed i disagi creati in città, i lavoratori dell’ Ilva hanno ripreso a lavorare.
L’ azienda ed il ministro Clini restano fermi nelle proprie rispettive posizioni; per ora non sembra esserci un accordo. Tenta di mediare il sindaco di Taranto Stefano, il quale ha dichiarato la disponibilità dei cittadini alla salvaguardia della salute e del lavoro. Decisiva sarà l’ Aia, l’ Autorizzazione integrata ambientale, attesa per il 16 ottobre. Il 9 ottobre si riunirà il comitato istruttore incaricato, mentre il 16 si terrà la conferenza di servizi.
Intanto aggiunge una nota di preoccupzione Giuseppe Bono, presidente di Fincatieri, il quale invita ad una risoluzione della questione in tempi brevi, pena la perdita di acquisto del’ acciao da parte del più grosso cantiere navale d’ Europa.
La Magistratura continua il sequestro di alcuni impianti fino ad eventuali nuove disposizioni. Clini giustifica il forte contrasto che da mesi allontana il Governo dall’ Ilva: “”Noi rilasciamo L’autorizzazione per l’utilizzo degli impianti di taranto stabilendo le prescrizioni oggi più severe previste in europa per questo tipo di impianti. Se l’impresa si adegua a queste prescrizioni potrà continuare a produrre e noi avremmo salvaguardato sia le attività produttive che l’ambiente e la salute”.
Claudia Morelli