Vista l’intesa raggiunta, i sindacati hanno revocato lo sciopero che era stato proclamato per martedì 11 settembre dalle sigle dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm e dal’Usb. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini. Intanto il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, risponde ai cittadini di Taranto che si aspettavano l’annullamento della gara e la chiusura dello stabilimento: «La questione è molto semplice. Oggi un annullamento della gara senza le motivazioni di legge, avrebbe determinato una sola cosa: che Mittal andava al Tar, faceva ricorso, vinceva e il 15 settembre entrava dentro l’Ilva». «A quel punto – continua Di Maio – ArcelorMittal sarebbe entrata in Ilva «non con 10.700 assunti, l’articolo 18 e le migliorie ambientali, ma con meno assunti, meno tutele e senza accordo sindacale». Il tema vero «è che quel contratto stipulato con Am un anno fa è stato tenuto nascosto per troppo tempo e noi l’abbiamo, diciamo così, desecretato alla fine di aprile, per poi iniziare il percorso di accertamento della gara», ha continuato Di Maio, concludendo «tutto quello che è stato possibile fare, si è fatto per legge, e quello che non è stato possibile fare non lo è stato per legge». Di Maio: “Legge speciale per Taranto” – “Ora l’obiettivo è rilanciare la città di Taranto. Ci metteremo al lavoro per fare una legge speciale e anche prevedendo risorse specifiche nella prossima legge di bilancio”. Lo ha dichiarato Luigi Di Maio, uscendo dal Mise dopo la firma dell’accordo.