I’m Watch ritenta provando a rifarsi dalle perdite mentre WearIt pronta al lancio dopo l’accordo con Luna Rossa.
Orologi da polso complementari smartphone e che permettono operazioni viste finora solo nei film. L’imminente arrivo sul mercato di Applewatch: un oggetto da allacciare al polso, dai costi accessibili, gradevole nel design e che fa magie. In ordine di tempo e per somma di perplessità sul suo avvenire, esiste in una serie di negozi italiani selezionati ed in un contenuto numero di esemplari un prodotto chiamato I’m Watch , lanciato nell’estate del 2012. A concepirlo due giovani vicentini, Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini con il support0 finanziario di Ennio Doris, il presidente di Banca Mediolanum. I’m Watch è entrato a far parte delle proposte commerciali di una società milanese chiamata I’m Spa, il cui conto economico per il 2013 non è proprio scintillante. Secondo il bilancio 2013, il fatturato non arriva a 4,2 milioni e le perdite sfiorano i 4, mentre, sempre secondo il bilancio, risulta che nella prima parte del 2014, sembra si sia registrata «una significativa diminuzione delle vendite del prodotto I’m Watch». Argomento che i portavoce della società tendono tuttavia a minimizzare: «Il finanziatore continua a credere nel progetto ed il passivo non è drammatico per una startup. Nelle prossime settimane affronteremo valutazioni di sviluppo tecnologico e l’opportunità di uscire con una seconda release dell’orologio».
La sfida di WearIt invece è un po’ diversa, anche perché il prodotto non è di fatto ancora in vendita, per WearIt , oggetto prodotto dall’omonima società controllata al 100% da Si14, azienda nata e cresciuta all’interno dell’incubatore M31 di Padova. Un prodotto completamente diverso dal I’m Watch dato che l’obiettivo di WearIt non è di realizzare uno smartwatch ma di supportare gli atleti durante le attività sportive. Ad esempio tutte quelle previste dal ventaglio di applicativi che si possono installare nel dispositivo. Se al mattino si fa windsurf basta usare la app che alla fine ti restituirà ogni dettaglio di percorso, velocità tua e del vento, lunghezza ed altezza delle onde e così via. Se al pomeriggio ci si dedica al tennis sarà sufficiente richiamare il software dedicato che registrerà il numero di colpi di dritto e di rovescio, la velocità impressa alla pallina, lo spazio che avrai coperto scattando da un punto all’altro del rettangolo. Lo stesso vale per il running, il ciclismo, il golf, il nuoto eccetera. Compresa la vela, al punto che WearIt sarà nella dotazione degli uomini dell’equipaggio di Luna Rossa nella prossima edizione di America’s Cup.
In sostanza lo si può chiamare orologio perché lo si mette al polso, scelto però solo come parte fisica più idonea per eseguire le misurazioni. Per dirla in altro modo, WearIt lo si troverà in catene tipo Decathlon e non in Mediaworld o Unieuro. Sarà presentato al Ces di Las Vegas la fiera dell’elettronica di consumo, a gennaio, ma si sta pensando di presentarlo direttamente all’Ispo la fiera dell’articolo sportivo a Monaco, il prossimo febbraio, trattandosi a tutti gli effetti di equipaggiamento sport.
Massimo Pellicani