La nuova tassa, l’IMU, varata dal governo presieduto dal Professor Monti, corre il grosso rischio di falcidiare i luoghi deputati alla cultura e alla socializzazione. È questo l’SOS lanciato da Agis e Anec Puglia e Basilicata per le Sale cinematografiche e teatrali del territorio. Le due associazioni di categoria che da ormai lunghi anni rappresentano quella che è l’attività cinematografica dichiarano congiuntamente l’urgenza di aprire quanto prima e senza tentennamenti un tavolo di trattative e di confronto con tutti i comuni di Puglia e Basilicata, oltre che con l’ANCI, l’associazione di rappresentanza dei comuni italiani. Per i presidenti delle unioni locali Grassi e Santalucia «i dati Cinetel, confrontati rispetto a quelli dello scorso anno, ci dicono di un calo del pubblico, inevitabilmente legato all’oggettiva crisi economica, una nuova tassa non può che aggravare ulteriormente la situazione». Da ciò deriva dunque l’urgenza di un incontro a tre tra Agis, Anec e ANCI per valutare insieme e soprattutto in tempi brevissimi le ipotesi e le soluzioni migliori per salvaguardare un patrimonio fondamentale come quello delle sale cinematografiche e teatrali, luoghi e spazi di crescita delle nuove generazioni, oltre che luoghi di intrattenimento per tanti cittadini di Puglia e Basilicata. L’esempio per ora da seguire sarebbe quello che proviene dal comune di Bologna che saggiamente ha deciso di applicare, per le sale cinematografiche e per le sale teatrali possedute da enti non commerciali, l’aliquota IMU ridotta del 30% rispetto a quella ordinaria definita per le seconde case.
Andrea Alessandrino