Un contributo prezioso e interessante per la rubrica che Made in Italy Notizie sta dedicando al patrono di Bari, lo abbiamo dal regista barese Vito Giuss Potenza. La sua pellicola Nicola, lì dove sorge il sole (già recensita su http://www.radiomadeinitaly.it/notizie/?p=26039) è un affresco attento e preciso dell’ardimentosa impresa portata a termine, nel Medioevo, da 62 baresi per traslare le ossa del Santo da Mira al capoluogo pugliese.
In esclusiva per il nostro giornale on-line, il regista ci racconta la genesi del suo bel lavoro su San Nicola.
Com’è nata l’idea di fare un film su San Nicola?
L’idea è nata con il tempo, guardando i cortei storici di San Nicola che si sono avvicendati negli anni. Ho pensato che sarebbe stato molto affascinante portare su pellicola, il viaggio avventuroso dei 62, fra marinai, mercanti e chierici, che nel 1087, trafugarono le reliquie del Vescovo di Mira.
Qual è stato il suo approccio al film sia come barese che come regista?
L’approccio è stato passionale, avventuroso, a volte incosciente ma animato sempre da un forte sentimento di Fede popolare. Io, procreato a Madonnella e nato a Palese, sono la sintesi di una forte passione ed amore verso la nostra terra, scevra da campanilismi e beghe di quartiere. Ho voluto fare con gli altri due autori, Antonio Garofalo e Luca Vessio, un lavoro corale, con la convinzione e poi la certezza che la grande figura di San Nicola, unisce.
Cosa ha voluto trasmettere al pubblico con il suo film?
Il film con le suggestive musiche di Gianni Ciardo, Antonio Tuzza e Gianni Giannotti, è diventato un omaggio ai baresi, pugliesi e fedeli di San Nicola, oltre che una pagina di storia di Bari, impressa in maniera indelebile su pellicola, viatico anche per i non credenti, per la comprensione della propria identità storica.
Qual è il ricordo più bello che la lega al film?
Il ricordo più bello è legato alla scena dello sbarco delle reliquie del Santo sulla spiaggia, con centinaia di comparse, vestite dall’infaticabile Francesca Mesto, che con torce e candele attendono sul mare l’arrivo dei marinai. Fra questi, tanti ammalati, che su barelle fatte di tronchi nudi di albero, costruiti con la maestria di Rocco Turso, attendono speranzosi l’arrivo del taumaturgo di Mira, di cui tanto hanno sentito parlare.
Giovanni Boccuzzi