Cari lettori di Made in italy, l’articolo di oggi metterà in rilievo il lavoro di un’artista emergente, Isabelle Sand, attraverso un’intervista grazie alla quale scopriremo qualcosa in più sulla sua vita lavorativa e privata.
Il suo sito è davvero interessante e stuzzica molto la curiosità di chi lo guarda, consiglio a tutti gli appassionati di letture originali di visitarlo ( http://www.isabellesand.com/ ).
1 – Come mai tra tanti generi letterari hai scelto questo?
<<Credo che sia il tentativo di intrufolarsi come una clandestina tra un genere e l’altro. Da una parte c’è quel tipo di trama che sfocia nel pornografico e che rappresenta una sessualità del “fare” e dello “sbrigare” dall’altra parte c’è il “genere” sentimentale. Ho cercato di scoprire proprio quegli universi, nei quali è soprattutto l’emozione a colorare la vita intima, sessuale, erotica dei personaggi e a dare una struttura al racconto.>>
2 – Ti piacerebbe diventare una professionista in questo settore o scrivi solo per hobby?
<<Scrivo perché mi piace e perché ritengo di avere qualcosa di nuovo da dire e, visto che il mondo editoriale è un muro contro i nuovi autori, ho deciso di pubblicare da sola le mie opere.>>
3 – Una tua riflessione postata sul tuo sito, mette in evidenza quanto scontati e privi di magia siano certi libri, in cosa il tuo lo definiresti diverso?
<<Oltre che nel “genere”, è diverso anche nella lingua. Ho cercato una lingua leggera come la minigonna di una ragazza che si alza al soffio lieve del vento a primavera.>>
4- Il tuo sogno nel cassetto, cosa vorresti fare “da grande”?
<<Vivere in una casa con una finestra sul mare, cioè esattamente nella casa da cui ora ti sto scrivendo.>>
5- La tua frase celebre o i tuoi credo.
<<Mi metti in imbarazzo, perché le frasi che vorrei citare sono molte. Mi decido per D’Annunzio: “ricordati di osare sempre”.>>
6- Il tuo sito propone alcuni capitoli del libro, come mai?
<<Perché no? La promozione di questo libro segue canali diversi e si affida a persone diverse dagli addormentati redattori di una normale casa editrice. Da noi vincono le idee e non le abitudini.>>
7 – Credi che lo status sociale, economico e culturale di una persona possa influire sull’acquisto di un libro come il tuo?
<< Credo di no. È un libro che parla di amore e di sensualità, quindi è un libro per tutti>>
8 – Cosa ne pensi del mondo editoriale attuale e del cosiddetto web2.0
<<Il mondo editoriale italiano è secco come un vecchio albero; gli editori italiani sono “morti” che camminano! Tutti insieme impediscono con convinta testardaggine la crescita del nuovo. Questo è un peccato per un popolo che ha una tradizione culturale così piena e internazionale. È un vero peccato, perché un popolo che non produce cultura è un popolo destinato ad essere colonizzato. Il Web 2 è un salutare antidoto e posso solo augurarmi che si espanda>>.
9 – Il tuo rapporto con la tecnologia?
<<Una sfida continua per l’intelligenza.>>
10 – Il tuo rapporto con il mondo, preferisci lavorare più con gli uomini o con le donne?
<<Preferisco lavorare con persone appassionate a ciò che fanno.>>
11 – Le foto con la frutta sono ricorrenti sul tuo sito, hanno un significato metaforico, giusto?
<<Sono cresciuta a Roma i una casa con un grande giardino che è anche un punto fermo nei miei ricordi. Molte delle mie sensazioni di donna adulta nascono da quel mondo chiuso e meraviglioso. Ai fiori, alle piante, alla frutta, agli odori, ai fruscii del vento che io ricordo, è associato anche il suono delle lingue: il tedesco, nel quale mia madre mi raccontava le storie dei Grimm seduta su una sedia a dondolo, in un angolo della veranda; l’italiano; la lingua della scuola, dei ragazzi, del primo grande amore. Infine il francese: la lingua di mio padre, la lingua ufficiale di casa e quella che, in seguito, è diventata anche la mia lingua professionale. In quel giardino romano la mia vita ha preso nuove dimensioni e, in fondo, scrivendo, non faccio che ricercare quei momenti per crearli di nuovo. Un paio d’anni or sono mi è capitato di ritornarci. Ho preso una mela da un albero, l’ho tagliata a metà e sono rimasta affascinata dalla carnalità di quel frutto, che è diventato poi il simbolo della Casa editrice.>>
12- Cosa diresti a chi legge per la prima volta il tuo libro o a chi sente parlare di te soltanto dopo questa intervista?
<<Di fidarsi, mentre leggono, delle loro sensazioni, dei loro pensieri, non di quello che racconta la televisione.>>
13 – Qual’è il tuo rapporto con la fede/religione?
<<Chi viene, come me, da un ambiente in parte islamico sa quanta violenza contiene la pratica di quella religione; una violenza che l’Occidente non vuole vedere, soprattutto per paura. Il cristianesimo, per parte sua, offre un amore freddo, duro, lontano, astratto e fondamentalmente autoritario. Credo che possiamo ritenerci tutti fortunati di vivere in un mondo che si libera man mano delle religioni organizzate, le quali, peraltro, non so davvero quale rapporto abbiano con Dio.>>
Fabia Tonazzi