ROMA – Fa discutere l’ultima campagna propagandistica dell’Isis per reclutare attivisti integralisti islamici. Nell’immagine postata sul web, infatti, è ritratto un uomo solo, accompagnato da un lupo bianco, ed armato di un lanciarazzi. Se il simbolismo iconografico appare già piuttosto chiaro, la nota allegata all’immagine toglie ogni dubbio circa la spiegazione del messaggio: è un appello ai “lupi solitari” finalizzato ad attaccare una delle “dimore” universali della cristianità, Roma.
“Giovani, donne, anziani, siete tutti nel mirino delle nostre frecce e quello che sta per venire è ancora peggio”. Così è la minaccia con cui l’integralismo tenta di terrorizzare l’occidente, ma ci riesce davvero?
Oggi sappiamo che lo Stato Islamico è in crisi profonda. Lo splendore del 2014 (per quanto sia difficoltoso parlare di splendore) è ormai al capolinea, soprattutto dopo le sconfitte collezionate sul territorio iracheno negli ultimi mesi. Mosul, Raqqa ed altri centri fondamentali sono ormai un ricordo e pare che persino dal punto di vista economico i guai non siano pochi.
Proprio in un contesto simile, che vede quindi l’Isis sul punto di crollare, è possibile collocare e comprendere il messaggio postato sulla rete. Si tratta di uno degli ultimi afflati di odio contro l’occidente. Lo Stato Islamico, non disponendo delle risorse necessarie per portare avanti la sua campagna di attacchi terroristici, si appoggia ad azioni singole, figlie di un tipo di violenza “home made” ben diverso dai primi colpi ben organizzati a Parigi o da Bruxelles.
Il “lupo solitario” quindi diventa l’arma principale dell’Isis, in continuo declino, e senza ormai la “benzina” per raggiungere e colpire l’occidente. Ciò, ovviamente, non implica che non vi potranno essere momenti di violenza da parte di queste singolarità affiliate all’integralismo islamico, sia a Roma sia altrove. Tuttavia, denotano una persistente fragilità del Califfato, il quale appare sempre meno credibile.