I costi del servizio idrico nelle Isole Tremiti sono in aumento, portare l’acqua costa 6.500 euro al giorno. Esattamente dieci euro al metro cubo, quasi diciassette volte di più rispetto al costo dell’acqua della parte restante della penisola. Questo salasso è giustificato dal fatto che l’acqua arriva da Manfredonia tramite navi-cisterna. Il Servizio Affari Generali della Puglia ha deciso di affidare il caso alla Vemar Srl per 6 milioni di euro più Iva per tre anni. Come ha scritto l’assessore regionale al bilancio Leonardo Di Gioia: “Con il provvedimento che la Giunta Regionale ha approvato su mia proposta, siamo riusciti a garantire l’approvvigionamento idrico delle Tremiti, malgrado il capestro del patto di stabilità. Ora si dovrà usare il tempo guadagnato per una soluzione definitiva del problema tramite i dissalatori. Il Comune ha lavorato a un progetto che dovrà essere valutato con sollecitudine e attenzione, anche per la sua consistenza finanziaria. La Regione è comunque pronta a fare la sua parte”.
Nel 2010 l’Acquedotto Pugliese e l’ex assessore alle Opere pubbliche, Amati, decisero di realizzare uno studio di fattibilità per un dissalatore insieme alla giunta comunale delle Isole Tremiti. L’intento era quello di risparmiare annualmente centinaia di migliaia di euro per permettere la realizzazione di un impianto che avrebbe costruito l’Acquedotto. Di questo impianto non si nulla, eppure alle Isole Tremiti l’acqua continua a scorrere e il costo continua ad aumentare. Perché questo? Sull’Isola di San Nicola è presente un dissalatore ma non è in funzione da molto tempo, per questo l’acqua fino al 2016 sarà trasportata attraverso le navi .
Federica Cirillo