La 68esima edizione del Festival di Cannes giunta ormai al termine, ha decretato il vincitore: Deephan diretto da Jacques Audiard. L’Italia torna a casa senza alcun premio; nonostante ciò i risultati del Box Office parlano chiaro: l’ultimo film diretto da Paolo Sorrentino, Youth-La giovinezza, sbanca al botteghino nel primo weekend conquistando il primo posto e incassando €2.622.574, mentre nel secondo weekend si aggiudica un secondo posto dopo San Andreas. Un dato significativo che mostra l’interesse di una buona fetta del pubblico italiano nei confronti della pellicola del cineasta che nel 2014 si aggiudicò l’ambito Oscar per il Miglior Film Straniero.
A due anni di distanza da La Grande Bellezza, Sorrentino torna con La Giovinezza. Toni Servillo e Roma non ci sono più, resta però il “marchio” del regista, contraddistinto da maestose inquadrature, contrasti, attenzione al dettaglio, carrellate.
Due anziani amici sono in vacanza in un hotel sulle Alpi Svizzere e trascorrono il loro tempo discorrendo e riflettendo amabilmente sul loro passato. Fred Ballinger, noto direttore d’orchestra in pensione e ideatore delle “Canzoni semplici”, trascorre le sue giornate in compagnia del suo amico storico Mick Boyle, regista in attività alle prese con il suo film “testamento” e alla ricerca costante di un finale da dare al suo film. Intorno a loro ruotano una serie di personaggi: un attore ricordato prevalentemente per l’aver interpretato un robot in un film, un calciatore in là con gli anni, con la salute e con il peso, una coppia di anziani che non si scambia una parola.
Giovani e meno giovani vengono continuamente accostati gli uni agli altri, i loro pensieri e le loro paure spesso messe a nudo. Giovinezza e vecchiaia si alternano, si avvicinano e si discostano tra loro per trovare un punto di unione. La vecchiaia è solo il punto di partenza e ciò che aspetta Fred, fuori dalle mura dell’hotel altro non è che “la giovinezza”.
La macchina da presa sembra non potere fare a meno di soffermarsi sul corpo, il vero e indiscusso protagonista della pellicola. Corpi nudi appartenenti a uomini e donne, di qualsiasi età, emergono in tutto il loro splendore, liberi dai vincoli degli abiti. Corpi velati che traspaiono attraverso l’acqua e che acquistano un proprio fascino intramontabile. Corpi immortalati come quadri da museo, in pose plastiche, avvolte nei colori e nei vapori delle saune e delle piscine dell’hotel.
L’imponente struttura narrativa e registica di Sorrentino confermano il suo modus operandi non deludendo i suoi fan. La Giovinezza è il secondo film del regista girato in lingua inglese. Dopo This Must Be The Place con protagonista Sean Penn nei panni della rock star Cheyenne, La Giovinezza vanta un cast composto da Michael Caine, Rachel Weisz, Harvel Keitel, Paul Dano e Jane Fonda.
Antonella Lobraico