Nelle aule dei tribunali fa scena la frase storica che “la Legge è uguale per tutti”, ma in effetti c’è sempre meno gente che ci crede vista la situazione delle durate dei processi, delle tante prescrizioni dei reati che premiano i malfattori,ed in particolare i truffatori che quasi quotidianamente leggiamo sui giornali oppure abbiamo pure il piacere di vederli sorridenti davanti alle telecamere. Sono indagati, sono accusati di gravi reati e loro sorridono, forse pensano come lo credono tutti gli italiani, che con le procedure giudiziarie, con la carenza strutturale di personale, non si faranno neppure un giorno di carcere e tutto finirà a tarallucci e vino. Occorre ammettere che nei confronti di Silvio Berlusconi i magistrati sono stati bravissimi e la “meritata” sentenza che sembra avere odore di vendetta, è giunta con puntualità. Ci asteniamo dal commento, ma possiamo dire che non condividiamo l’operato di certi magistrati che poi vediamo accedere a carriere politiche, altrimenti dovrebbero spiegare perchè il processo per la missione arcobaleno si è concluso con una sola udienza in cui si è preso atto della prescrizione di tutti i reati. Siamo giunti alla fine della democrazia che non riconosce la certezza del diritto e concentra nelle mani dei magistrati il diritto di vita e di morte e naturalmente non sono favorevole ad una urgente riforma dell’ordine giudiziario e sulla separazione delle carriere. Chi può dovrebbe anche chiarire la funzione degli avvocati che esplicano anche le funzioni di magistrati pur continuando a fare gli avvocati. Gli italiani per convinceersi che la Legge è uguale per tutti, dovrebbero andare qualche volta ad assistere ad un processo nelle aule di questi tribunali e constatare le procedure assurde per amministrare rozzamente la Giustizia, nella cui equità crede sempre meno gente.
Lucio Marengo