Periodicamente sulle riviste scientifiche riservate a noi ginecologi o anche sui giornali viene fuori la storiella dei tagli cesarei e del suo elevato numero. L’Italia ,si afferma, è al primo posto nel mondo, il costo è troppo elevato oppure si dice che il Ministro Balduzzi invia i NAS per controllare il motivo di tanti tagli cesarei. Ben vengano i Carabinieri: chiederò a loro quando devo eseguire un taglio cesareo e se sussistono le indicazioni! La chiamo storiella perchè è come una cantilena che si tira fuori per distrarre l’opinione pubblica dal vedere come gli sprechi sono ben altri, anzi vi è il tentativo di chiudere sale da parto che assistono oltre millecinquecento parti all’anno (vedi Di Venere). E come non denunciare la mancata apertura della nuova sala operatoria annessa alla sala parto del Di Venere o il mancato funzionamento della vasca per il parto appena realizzata?. E in questi casi appena citati si parla di cifre di qualche milione di euro. Pazienza che i politici volutamente glissino su questi temi ma che il presidente di un’importante società scientifica di ostetricia pontifichi in modo superficiale sul tema, denunciando l’alto numero di tagli cesarei, evidenzia che i medici stessi impegnati in alti uffici non fanno scienza ma imitano il malcostume dei politici.
Allora sarei favorevole ai tagli cesarei? Non tifo nè per il parto spontaneo nè per il taglio cesareo ma per il modo migliore di far nascere un bambino. E grazie al lavoro quotidiano di tanti di noi nelle sale da parto nascono bambini sani, con facoltà normali come ad esempio è accaduto stamani. Una signora in travaglio, il feto che non progrediva nella discesa verso la nascita, la stimolazione. Qualche lievissimo segnale d’allarme captato da personale esperto, l’arresto della progressione, abbiamo eseguito un taglio cesareo e il bimbo aveva un cordone ombelicale corto che gli impediva di progredire. E’ nato un bambino perfetto, bellissimo in perfetta forma. Sempre secondo questi soloni che non frequentano le sale da parto noi stavamo facendo, col senno del prima, un taglio cesareo inutile che poi si è rivelato utile.
Noi siamo lì a contatto con la realtà della nascita inascoltati, portiamo a termine un lavoro con coscienza e di chi opera con altri fini per lucro o altro non ci interessa. Tanto meno di un ginecologo che pontifica leggendo casistiche o un ministro che non è mai venuto a visitare un ospedale pugliese e si complimenta con Vendola per i dati contabili in miglioramento della sanità pugliese.
Leonardo Damiani