Scusatemi se amo ancora indicare il valore effettivo in lire, specie quando mi riferisco a grosse somme di denaro. Mi riferisco per esempio all’ultimo contributo erogato dalla regione di 200 milioni di lire che corrispondono a circa quattro cento miliardi delle vecchie ed amate lire e che dovrebbero servire ad investimenti migliorativi della rete idrica e al non aumento delle tariffe. Qualche anno fa l’Acea di Roma riempì la città di Roma e non solo, di manifesti 6×3 con lo slogan: la migliore acqua minerale è quella che esce dai rubinetti di Roma, mentre si ha l’impressione che il nostro vecchio storico acquedotto abbia dimostrato molta timidezza nel sostenere che l’acqua che esce dai nostri rubinetti di Puglia è tra le migliori d’europa e abbia fatto scarsa promozione per difenderla dai noti detrattori. In più è proprio di questi giorno il riconoscimento che il laboratorio di analisi dell’Aqp è tra i più moderni ed effettua centinaia di prelievi quotidiani dalle fontanine della puglia proprio a garanzia della bontà e della purezza della nostra acqua. I pugliesi non avrebbero proprio bisogno di acquistare acque minerali che spesso millantano proprietà che non hanno e che con la loro plastica avvelenano il mondo. Abbiamo rispetto della dirigenza dell’Aqp, ma siamo per altro convinti che potrebbe fare molto di più facendo funzionare meglio il proprio ufficio stampa al fine di fornire le opportune indicazioni agli utenti ed agli amministratori condominiali che gli inconvenienti che qualche volta si manifestano quando si attinge acqua dai rubinetti dipende quasi sempre da una cattiva condizione dei serbatoi condominiali che non vengono ispezionati almeno una volta l’anno. Molto ci sarebbe da dire sulle acque minerali che rappresentano il moderno business delle note multinazionali, ma di questo parleremo più compiutamente più in avanti. L’acqua del nostro acquedotto è ottima, provate quella delle fontanine pubbliche ed avrete la dimostrazione della serietà di questa tesi che dibattiamo da anni.
Lucio Marengo