Abbiamo raccolto la segnalazione del Sig. Emilio P. di Bari il quale ci ha riferito di un singolare episodio occorsogli nella settimana appena trascorsa.
Il Sig. Emilio, padre di famiglia e – nel dettaglio – di un figlio che frequenta un Istituto a Japigia, per questioni logistiche ha deciso, Venerdì 19 Settembre, di acquistare un abbonamento.
Nel dubbio tra il mensile – con un costo di 20 euro – e l’annuale con il costo di 180 euro (entrambi con possibilità di viaggiare con tutte le linee), ha optato per quello annuale.
Nel richiedere informazioni ha specificato al front office – ad ogni buon conto – che la linea maggiormente utilizzata dal figlio sarebbe stata il n.10, e precipuamente in partenza per la scuola quella transitante alle ore 7,34 dalla via Re David.
Verificata la tabella ,versato l’importo e ritirato l’abbonamento, il Sig. Emilio ha accompagnato il giorno dopo – e precisamente Sabato 20 Settembre – il proprio figlio alla fermata.
“Avendo avuto notizia nelle ultime settimane delle difficoltà di AMTAB” ci ha spiegato il cittadino “per precauzione ho accompagnato mio figlio alla fermata in moto. Per “sfortuna” la scelta si è dimostrata provvidenziale”.
Infatti, riferisce il cittadino, alle ore 07,50 l’autobus n.10 ancora latitava e dunque il Sig. Emilio, allertata la moglie onde chiamare il numero verde AMTAB ovvero predisporre altro mezzo per provvedere ad accompagnare a scuola l’altra figliolanza, ha provveduto a raggiungere il quartiere Japigia con il figlio in sella.
Riferisce la Sig.ra Annamaria, moglie del Sig. Emilio, di una risposta quantomeno singolare ricevuta dal call-center dell’azienda di trasporti cittadina:
Parrebbe che l’operatore, in modo lapalissiano, abbia liquidato la questione confermando che la corsa era saltata e consigliando alla signora di chiamare – ogni mattina – per verificare la regolarità della corsa desiderata, onde far giungere il proprio figlio a scuola in orario utile per le lezioni.
Un servizio “a chiamata” insomma , o meglio una variazione a tema., anche questa tutta Barese, con il risultato di altri due mezzi privati in giro nell’orario di punta. Se moltiplichiamo questo disagio per i passeggeri medi di una linea scolastica (sino a 100 e più persone), le conclusioni si traggono da se.
Naturalmente attendiamo eventualmente – anche per conto dell’utente che avrebbe deciso di disdire l’abbonamento annuale – la replica della Municipalizzata.
Roberto Loporcaro