“Non ci stiamo occupando di un problema giuridico o di cause ma, piuttosto, di restituire ai cittadini anche la serenità e la possibilità di poter formulare progetti di vita con i propri risparmi volatilizzati in bond Argentina.”
Con queste parole si conclude la lettera aperta indirizzata dall’Avv. Massimo Melpignano, V. Presidente Adusbef Puglia, ai Commissari straordinari e al Presidente del Comitato di Sorveglianza della Banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari.
La Bcc è stata di recente commissariata dalla Banca d’Italia per gravi irregolarità nell’amministrazione e gravi violazioni normative. La stessa banca è sotto l’attenzione di ben quattro procure d’Italia, come riferito dagli organi di stampa, per il coinvolgimento in vicende finanche di natura mafiosa.
Contro questa stessa banca l’Avv. Melpignano per l’Adusbef è impegnato da oltre 10 anni in battaglie giudiziarie per tutelare i tanti cittadini ai quali furono venduti in maniera massiccia prodotti bidone, cioè i famigerati bond Argentina.
Nel corso dei giudizi sono state denunciate le gravissime irregolarità già al tempo commesse dalla banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari. I Bond Argentina infatti furono venduti sistematicamente ai clienti più sprovveduti, a quelli privi non solo di specifica cultura finanziaria, ma spesso anche di cultura generale: pensionati (in molti casi in età avanzata), casalinghe, persone prive di reddito (che per tutelare i propri esigui risparmi hanno fatto ricorso al patrocinio a spese dello Stato), operai, carpentieri, camionisti ecc.
“Queste persone -prosegue Melpignano- attendono da tanto, troppo tempo, di poter rivedere i propri sudati risparmi.”
Alla banca non è bastato perdere in primo grado. Infatti nonostante le gravi responsabilità accertate dal Tribunale di Bari, la Bcc ha appellato le sentenze trascinando i cittadini in un secondo grado di giudizio e costringendoli a sopportare ulteriori tempi e costi connessi al gravame. In alcuni casi la sentenza di secondo grado è prevista non prima dell’anno 2017!
Questa banca, prosegue il V.Presidente dell’Adusbef Melpignano “ha fatto la voce grossa con i deboli vendendo prodotti altamente speculativi a persone che non volevano (nè potevano) assolutamente essere coinvolte in prodotti che comportavano un rischio di perdita del capitale investito, salvo poi commettere gravi irregolarità, che hanno portato al commissariamento e alla aperture delle indagini penali.
L’accorata lettera si conclude con un appello ai Commissari: “Fermo restando che la certezza delle proprie ragioni in punto di diritto, già dimostrata in primo grado, verrà tranquillamente confermata in secondo grado, si ritiene opportuno richiedere alle S.V. un incontro urgente, molto urgente, per poter esporre nel dettaglio tali circostanze, confidando di trovare presso la Banca, nelle vostre persone, un mutato clima di maggior interesse alla tutela delle ragioni dei più deboli, degli indifesi, di coloro che hanno riposto fiducia in una banca e si sono invece trovati coinvolti in una vicenda più grande di loro che vede finanche stagliarsi l’ombra della mafia.”