Mancano ancora pochi giorni alla fine di questa campagna elettorale per la elezione del nuovo sindaco di Bari, del nuovo consiglio comunale ridimensionato nei numeri, e della nuova realtà politica rappresentata dai presidenti dei municipi. Bari in questo momento vive uno stato di degrado ambientale e di totale anarchia commerciale, e lo abbiamo constatato tangibilmente proprio in questa ricorrenza della festa del nostro Patrono S.Nicola, trasformata in una sorta di fiera paesana di dubbio valore turistico. Migliaia di bottiglie di birra sparse ovunque,cassonetti stracolmi di ogni tipo di rifiuto, con visite frequenti anche in questi giorni da parte dei tanti rom armati di gancio e carrello della spesa. Indubbiamente molti baresi e tanti ospiti che si sono subito adattati alle consuetudini di casa nostra, non si sono comportati com’era giusto che facessero, ma la vigilanza della polizia è stata visibilmente carente.Basta con gli arrostitori, con la inosservanza delle più elementari norme igieniche, e soprattutto, quando si bloccano arterie stradali importanti come il lungomare, occorre predisporre aree di parcheggio esterne periferiche, e tardare la chiusura dei parcheggi facendo funzionare fino a tardi le navette. Il buon giorno si vede dal mattino, e le prime cose che sindaco qualsiasi dovrebbe fare, sono le cose che appaiono agli occhi di tutti, appena si scende di casa al mattino: strade pulite, giardini praticabili, un pò di segnaletica stradale Se si sarà capaci di fare nei primi giorni queste poche cose, la gente noterà subito la volontà di cambiare, a condizione che i cittadini collaborino. Bari ha bisogno di un sindaco giovane che conosca il territorio e che sia riconosciuto dai suoi concittadini; che ascolti la gente, e che metta appena possibile una consulta popolare periodica di confronto con i cittadini. Bari ha grandi potenzialità di essere una città di richiamo turistico capace di produrre posti di lavoro visto che abbiamo la fortuna di avere a casa nostra il vero Babbo Natale S. Nicola che è il santo più amato al mondo. Occorre recuperare il rapporto con il mare e dare vita al nostro bellissimo lungomare nella speranza che nel prossimo futuro, anche con lo spostamento dell’asse ferroviario, la parte sud di Bari e quella a nord diventino motivo di crescita.
Prf.Marengo