Stati Uniti, 1865. In piena guerra civile, il presidente Abraham Lincoln, combattendo con tutte le sue forze, è deciso a far approvare il 13° emendamento della Costituzione americana che prevede l’abolizione della schiavitù. Per raggiungere tale obiettivo, che fermerebbe il bagno di sangue causato dalla guerra e porrebbe, quindi, le basi per una pace duratura, Lincoln è disposto a tutto, scendendo a compromessi e andando a caccia dei voti necessari in tutti i modi possibili.
Sono lontani i tempi in cui Steven Spielberg riusciva a condensare in un’ora e mezza tutta la sua maestria registica nel narrare storie: con i suoi 150 minuti, Lincoln, pur essendo un’impeccabile e minuziosa ricostruzione storica, è un film eccessivamente verboso che si svolge tutto nelle stanze del potere americano, risultando dunque troppo burocratico e prolisso.
La pellicola, comunque, ha una certa solennità, sottolineata dalla colonna sonora di John Williams, nel mostrare la battaglia per l’uguaglianza e la giustizia contro l’odio razziale e i pregiudizi che attanagliavano l’America in quegli anni.
Il film candidato a ben dodici premi Oscar, ha conquistato solo due statuette: una per la migliore scenografia e un’altra per l’interpretazione perfetta di Daniel Day-Lewis. In abiti neri, con il cilindro e il pizzetto, l’attore irlandese incarna l’imponente figura del presidente d’America, dando autenticità al personaggio storico e mostrando come il rigore morale di Lincoln sia stato machiavellicamente messo da parte, in vista di un fine che avrebbe riguardato il destino di una nazione e della dignità umana.
Trailer su http://www.youtube.com/watch?v=qKdcbMhqo5c
Giovanni Boccuzzi
To tell the truth this became a wonderful indepth report nonetheless as with every excellent writers there are many points that may be labored upon. However by no means the actual less it turned out exciting.