Antonio De Curtis, in arte Totò, l’attore napoletano che ha accompagnato il cinema comico italiano per moltissimi anni, morì il 15 aprile del 1967 a Roma. Totò nasce il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità come Antonio Clemente, sua madre nel 1921 sposa Giuseppe de Curtis dalla cui relazione era nato Antonio,nel 1928 il de Curtis riconosce Antonio come suo figlio, nel 1933 il marchese Antonio de Curtis viene adottato dal marchese Francesco Gagliardi Foccas. Non fu solo attore, ma anche un grande poeta e cantautore. Iniziò la sua carriera a Napoli, con la commedia dell’arte, poi decise di dedicarsi al teatro, grande passione che occupò dal 1928 al 1957 gran parte della sua vita e carriera da attore. Noto anche come “il principe della risata” Totò fu protagonista di moltissimi film, celebri per le battute,risate e scene indimenticabili che ancora oggi la televisione non può far a meno. Ricordiamo tutti la frase:”E io pago! E io pago!” tratta dallo storico film “47 morto che parla”, così come non può sfuggire la lettera o il discorso con il vigile del film “Totò, Peppino e la Malafemmena”, la classica vendita della fontana di Trevi in “Totò truffa” e tantissime altre scene comiche. Se “Malafemmena” e’ la canzone più conosciuta,tra le poesie è certamente “A livella” ,i cui primi versi sono apparsi nel 1953 in appendice del libro Siamo uomini o caporali?Il suo libro più famoso è appunto “A livella” pubblicato nel 1964 ,che raccoglieva 26 poesie che Totò aveva scritto a partire dagli anni cinquanta.Un secondo libro dal titolo “Dedicate all’amore” venne pubblicato,in occasione del decennale della sua morte,per opera di Franca Faldini e che raccoglieva buona parte delle poesie che Totò aveva dedicato alla compagna con cui aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Federica Cirillo