Si apprende che una cordata di imprenditori locali hanno proposto al Comune di Bari di costruire una cittadella della giustizia il cui progetto è stato realizzato da un noto studio di architetti spagnoli (Bohigas) unitamente ad altrettanto noto studio di architetti baresi.
Oltre al rilievo delle caratteristiche architettoniche e strutturali, garantite dai progettisti, la cordata ha anche proposto alcune interessanti condizioni di realizzazione che potrebbero dirimere l’annosa querelle (mi si consenta l’eufemismo) sulla individuazione del luogo e condizioni di realizzazione e gestione.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione sempre in area “tondo di carbonara” (maglia 50), ma in luogo che – si apprende – non comporterebbe alcuna variante al piano regolatore generale.
Il progetto, presentato al Comune di Bari, è stato proposto come immediatamente “cantierizzabile” perché già inserito nel piano particolareggiato adottato dal Comune e prevede (perchè consentite dalle caratteristiche dell’area individuata), anche, la realizzazione di abitazioni, attività commerciali, servizi.
Il che risponde all’esigenza di ogni criterio di moderna logica urbanistica, nel rispetto dei fruitori e di coloro che eventualmente abiterebbero nei dintorni.
I costi, secondo il progetto, potrebbero essere sostenuti dalla partecipazione pubblico – privato facendo ricorso al “contratto di disponibilità” previsto dal Governo in modifica al codice degli appalti. In sostanza l’immobile resta di proprietà dei privati per tutta la durata del contratto e l’amministrazione ne riconosce appunto un canone di disponibilità, alla scadenza quest’ultima lo “riscatta”, capitalizzando le somma già versate. Una sorta di leasing.
Il trasferimento della sede degli uffici giudiziari penali in un unico luogo, si è sottolineato, prevederebbe la permanenza degli uffici giudiziari civili in piazza De Nicola, il che consentirebbe di contemperare anche gli interessi di coloro che vivono e svolgono attività lavorative nel quartiere “Libertà”; tesi sostenuta da coloro che avversavano ideologicamente il totale trasferimento di tutti gli uffici giudiziari in un unica sede ai margini della città.
Il Comune ha già preso atto della proposta che ora però deve essere esaminata dalla Commissione manutenzione della Corte di Appello.
Edgardo Gallo