A Madonnella la zona a sosta regolamentata non è stata ancora estesa, ma i residenti che abitano oltre il ponte Garibaldi, non vogliono attendere oltre per prendere atto delle conseguenze che si produrranno nella zona una volta che la Zsr sarà avviata su quasi tutto il rione. Il parroco della chiesa di San Sabino, don Angelo Cassano, ha raccolto il malcontento dei suoi parrocchiani ed ha avviato una raccolta firme da presentare all’amministrazione Emiliano.
E’ da oltre un anno che gli abitanti del quartiere Madonnella hanno chiesto un incontro con Antonio Decaro per discutere su come intenda affrontare il problema della non estensione della Zsr su tutto il rione, ma non hanno mai ricevuto una risposta”. Nel gennaio scorso la circoscrizione Madonnella diede il via libera al “piano Decaro”, che prevedeva un allargamento della Zsr da corso Sonnino fino al ponte Garibaldi. Il sì del consiglio circoscrizionale fu vincolato allo studio di soluzioni idonee ad evitare il congestionamento della zona a sud del quartiere. Dall’ istituto tecnico “Marconi” in poi la Zsr non sarà avviata in quanto tecnicamente “non è un’area a rilevanza urbanistica”. In sede di approvazione del piano fu lo stesso Decaro ad anticipare alcune soluzioni al problema. Tra le idee elencate figurava l’eliminazione della zona a pagamento in piazza Gramsci, la rimozione dei divieti di sosta su corso Trieste e il parcheggio a spina di pesce su alcune traverse di viale Imperatore Traiano. Senza dimenticare la zona a traffico limitato, ma solo come extrema ratio.
Il quartiere Madonnella è terra di nessuno, spiegano gli abitanti, basti pensare all’espansione del fenomeno della prostituzione e all’aumentare del numero delle giovani donne straniere che stazionano agli angoli delle strade nella zona residenziale, tra i normali condomini, davanti alla spiaggia di Pane e Pomodoro, in presenza di bambini e ragazzi.
Il parroco di San Sabino manifesta il suo dissenso anche nei confronti della circoscrizione: “Non esiste un dialogo con i residenti, stanchi dell’abbandono crescente a cui sono costretti; questa è una delle zone più belle della città, eppure non si riesce a curarla adeguatamente”. Da anni i residenti chiedono la riqualificazione del campo che si trova di fronte alla chiesa di San Sabino, ma con risultati assai scarsi: “Mancano luoghi per la socializzazione per i giovani, se non ci fossero le parrocchie i ragazzi non avrebbero uno spazio adeguato anche solo per giocare a calcio, ma forse questo non importa a nessuno”.
Chiara De Gennaro