E’ morta l’infermiera spagnola che curò un missionario che aveva contratto il virus in Liberia.
La conferma del primo caso di contagio avvenuto in Europa arriva dal ministro della Sanità Spagnolo, dopo che una infermiera quarantaquattrenne Madrilegna, facente parte della squadra che ha curato il missionario spagnolo Manuel Garcìa Viejo, è stata infettata dal virus. È stata proprio la donna, secondo il quotidiano spagnolo, a occuparsi in prime cure del prelato poi deceduto il 26 Settembre all’Ospedale Carlos III della Capitale Spagnola. Sale l’allerta in Europa, quindi, mentre in Africa il virus continua a fare vittime. Si conterebbero 121 decessi e 81 nuovi contagi nella sola giornata di sabato scorso, uno dei tristi bilanci più gravi da quando, a febbraio, era stato registrato il primo caso in Guinea e che dimostra come l’epidemia si stia espandendo velocemente senza che si riesca validamente a contrastarla.
I principali siti di informazione riportano come la trasmissione avvenga tra gli esseri umani mediante il contatto diretto con i fluidi corporei infetti ivi ovviamente compreso il sudore ovvero le membrane mucose. Il periodo di incubazione può variare dai 2 ai 21 giorni, ma generalmente è di 5–10 giorni mentre purtroppo l’intervallo tra l’insorgenza dei sintomi e la morte , in casi che vanno dal 50 % all’89% degli infetti, va dai 7 ai 14 giorni.
La febbre emorragica da Ebola viene generalmente diagnosticata tramite test ELISA (Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay), che tuttavia parrebbe fornire risultati ambigui durante le fasi non epidemiche.
E’ stato già inoculato a pazienti Statunitensi il farmaco sperimentale ZMapp con buona risoluzione dell’infezione se trattata, parrebbe, nelle 48 ore successive alla sintomatologia.
Per completezza di informazione si cita quanto riportato nei i principali siti enciclopedici : l’infezione da virus Ebola porta a sviluppare sintomi variabili e che compaiono repentinamente: La sintomatologia iniziale comprende febbre alta (almeno 38,8 °C), cefalea, dolori addominali, astenia o comunque spossatezza, faringite, nausea, vertigini; completano o possono completare il quadro iniziale mialgia (dolore muscolare localizzato) e artralgia (dolore articolare e circostante). Il virus aggrava progressivamente lo stato del paziente con sintomatologie ancora più gravi quali diarrea, feci scure o sanguinolente, vomito scuro dall’aspetto a “fondo di caffè”, occhi rossi dilatati con presenza di aree emorragiche sulla sclera, petecchie, rash maculopapulare (particolari eruzioni cutanee) e porpora (lesione simile all’ematoma, conseguenza della rottura di capillari sotto la superficie della pelle). Altri sintomi secondari includono ipotensione, ipovolemia, tachicardia, danni agli organi (soprattutto a reni, milza e fegato) come risultato di una necrosi sistemica disseminata e proteinuria (presenza di proteine nelle urine). L’emorragia interna è causata da una reazione tra il virus e le piastrine che dà luogo a varie rotture nelle pareti dei vasi capillari.
Sono almeno 678 i morti in Sierra Leone su un totale di oltre 3.300 decessi in Africa in pochi mesi. Intanto, è stato rimpatriato il giornalista americano della Nbc che ha contratto il virus e verrà curato in una clinica specialistica in Nebraska, mentre gli Stati Uniti pensano a potenziare i sistemi di controllo direttamente negli Aeroporti di Partenza delle zone potenzialmente a rischio pandemico.
In questo contesto, soprattutto con l’operazione Mare Nostrum ancora in corso, il Governo sarà stamane impegnato dopo mesi di valutazioni nel job act o, come ha annunciato un deputato PD, anche perché no nella trattazione di una mozione per sottoporre alla Consob la passata e ultima partita Juve Roma.
Ogni Nazione, insomma, ha la sua scala di priorità e, soprattutto, un certo tempismo ed ampiezza di visuale.
Roberto Loporcaro