“Io sono oltre Hitler”. Questa è la definizione che Beppe Grillo ha dato di se stesso. Ora, ovviamente la frase va incorniciata in un contesto e siamo certi che il comico a 5 Stelle non intendeva autoproclamarsi “dittatore”. Il problema non è l’essersi autodefinito “oltre Hitler”, ma l’aver affermato che il Movimento 5 Stelle vincerà le elezioni con il “100% dei voti”. In quest’ottica l’essersi definito “oltre Hitler” assume connotazioni pericolose e allarmanti.
Fare leva sulla rabbia e sulla fame degli italian i per distruggere come un katerpillar tutto l’esistente, che, lo diciamo in modo chiaro, non è tutto marcio, è estremamente pericoloso, anzi, in qualche modo annunciatore di una politica in cui il dialogo fra le parti, che proviene da una sana contrapposizione di culture, diventa una vera e propria chimera.
Se a questo, che di per sé è già molto grave, aggiungiamo che Grillo avrebbe dichiarato che “la Digos è con noi, la Dia è con noi, i carabinieri sono con noi” e poi che lui “comprende chi allo stadio fischia l’inno di Mameli” (fonte ANSA), cosa c’è da pensare? Non sarebbe il caso che intervenisse il Presidente della Repubblica, garante della democrazia in Italia? Possono gli organi preposti alla sicurezza nazionale fare luce su eventuali (e non è detto che ce ne siano) deviazioni fra le Forze dell’Ordine?
Pretendere di governare il Paese e andare in Europa con il 100% delle preferenze è ovviamente un’utopia, dietro la quale si nasconde il vero progetto dei 5 Stelle: un’opposizione a vita.
Certo gettare benzina sul fuoco della paura e della rabbia dei cittadini, aiuta in campagna elettorale. Si chiama populismo. Ma, pensare ad una vera e propria gogna su Internet dove processare politici, giornalisti e imprenditori che a suo giudizio avrebbero “disintegrato le loro categorie” e arrivare a sbeffeggiare tutto e tutti, soprattutto quei leaders europei come Schulz e Merkel, indebolisce ancor di più la posizione del nostro Paese.
Grillo ha avuto tante opportunità per contribuire al cambiamento dell’Italia e sa che il 100% delle preferenze non l’avrà né mo’ né mai. Ma il il comico a 5 Stelle deve dire tutta la verità: non tutto il “bene” è da una parte e non tutto il “male” è dall’altra. La forza della democrazia, se ci crediamo ancora, è e deve restare il dialogo, unico strumento a garanzia delle diversità. L’alternativa è l’omologazione… parola che in politica fa ancora paura, parola alla quale se si dovesse aggiungere l’aggettivo “forzata”, incuterebbe vero e proprio terrore. Chiedetelo ai saggi del Paese, ai nostri anziani, i quali hanno vissuto le atrocità del “secolo breve”.
Antonio Curci