BARI – Il pluripregiudicato barese Nicola Sedicina, una delle 25 persone arrestate due giorni fa nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Bari nei confronti dei clan Mercante e Strisciuglio, ha deciso di collaborare con la giustizia. “Voglio cambiare vita e non voglio soffrire più”. Queste sarebbero state le sue dichiarazioni in merito.
Ovviamente dietro le sue parole è sottintesa la volontà di ridurre la propria pena coadiuvando le forze dell’ordine nelle indagini. Su di lui gravano, infatti, diverse accuse tra cui ricettazione, spaccio e detenzione illecita di armi.
Il verbale che riassume le sue dichiarazioni è oggi stato depositato nell’udienza preliminare nei confronti di otto affiliati al clan Strisciuglio. Questi sono accusati dell’omicidio del pregiudicato Luigi Luisi, ucciso nell’ottobre 2016, e di quello di suo figlio Antonio, ammazzato nell’aprile 2015. Nel verbale depositato, Sedicina riferisce la sua storia criminale, dal rito di affiliazione nel carcere di Foggia nel 2008 con “un taglietto a croce sul pollice destro”, alla sua attività di spacciatore per il clan.