Verrebbe da dire “Ecco ci risiamo”, ma da tangentopoli la corruzione in Italia non si è mai fermata! E’ un cancro che divora risorse, energie, credibilità internazionale, coscienze, modi di pensare e di intendere le cose della vita.
Fino a ieri si parlava delle tangenti legate a Expo 2015. Oggi tutti i giornali aprono con le vicende del “Mose” di Venezia, con un miliardo di euro bruciato in tangenti e consulenze inutili. La Repubblica parla di fiumi di danaro impegnati per elargire mazzette a “sindaci, presidenti di Regione, magistrati delle acque e della Corte dei Conti, consiglieri regionali, finanzieri e spioni”. E poi i cosiddetti costi delle “utilità”: le ville ristrutturate a carico della pubblica comunità, le barche di lusso, immobili e conti correnti, i soggiorni in grandi hotel di Venezia e Cortina, i voli privati, le vacanze pagate. E, ancora, i contratti a progetto offerti nelle “aziende Mose” a figli e fratelli di magistrati, le molte assunzioni e le consulenze inutili, gli studi idrogeologici commissionati e mai letti.
Solo a leggere queste vicende che vedono coinvolti politici, imprenditori, servitori dello Stato e faccendieri, viene lo sconforto e la nausea, soprattutto quando si pensa alla povera gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese e a quella che il mese non riesce neanche ad iniziarlo.
Questo Paese è tutto da rifare.
Renzi parla di un “Daspo” per i politici corrotti. Certamente nell’immediato qualcosa va fatta… ma qualsiasi provvedimento, ora come ora, sarebbe insufficiente se non si ripartisse dai concetti di base legati all’etica e alla morale. Il miglior investimento che possa fare qualsiasi Governo di fronte al malaffare che ormai determina i rapporti all’interno della società italiana e alla corruzione che ha definitivamente pervaso ambiti nevralgici della nostra economia malata, deve essere legato al mondo della Scuola e della famiglia. Da lì bisogna ripartire per ristrutturare il popolo italiano. Bisogna farlo sin dalle prime classi della Scuola Primaria insieme alle famiglie dei bambini. Al nostro Paese serve una nuova generazione di cittadini puliti, di respiro europeo che sappia, nel giro di un ventennio, ridare un volto nuovo a questa nostra Italia moribonda.
Non prendiamoci in giro. Il futuro sono i nostri figli. Ripartiamo da loro e per loro.
Antonio Curci