La foto del bambino senza vita sulle spiagge della Turchia, il papà con in braccio il figlio sgambettato da una fotoreporter ungherese sono la sintesi dell’esodo dei migranti nel vecchio continente. Tante le strategie, i progetti e le manovre adottate dai governi dei paesi chiamati a fronteggiare questa emergenza.
Una situazione dalla portata tanto tragica quanto globale, tutto il mondo sta cercando di porre degli argini a questo fiume di gente che sembra straripare.
Oltre ai tanti volontari e associazioni che, alle frontiere di Austria e Ungheria in primis, sono pronti a dispensare cibo, grandi iniziative arrivano dal mondo dello sport.
In Germania i tifosi di molti club in occasione delle gare delle proprie squadre hanno riempito gli stadi di striscioni recanti scritte unanimi:” refugees welcome” da Dortmund a Brema passando per il bacino della Rhur, senza escludere Monaco di Baviera e Brema.
Il paese che nel Novecento è stato etichettato per l’Olocausto ora si schiera in prima linea per questo tragico esodo. Il club bavarese del Bayern Monaco ha lanciato un messaggio molto chiaro a tifosi e appassionati: calciatori accompagnati sul terreno di gioco da bambini in fuga dalla guerra. Per gli stessi bambini rifugiati sono stati predisposti centri di accoglienza e corsi di tedesco, sempre con il supporto del Bayern. Gesti che nella loro semplicità dimostrano quanto la solidarietà sia accesa.
Osama Abdul Mohsen, il profugo siriano diventato famoso per essere stato sgambettato in Ungheria insieme al figlio Zaid da una giornalista, sarà il nuovo allenatore di una squadra di calcio di Getafe, che partecipa al campionato spagnolo.
Mohsen, in Siria, era infatti il coach dell’Al-Fotuwa, club campione nazionale nel 1990 e nel 1991.
Una tragedia che si sta trasformando in una favola.
Non meno importante l’iniziativa dell’A.s. Roma, che ha aderito al progetto mondiale “Football cares”, staccando un assegno di mezzo milione di euro a sostegno della causa migranti. Insieme al club romano molti altre società calcistiche italiane e europee sposeranno questa rete solidale.
Andrea Giotta