Gli studenti dell’ITT “M. Panetti” ricordano le vittime pugliesi della strage di Marcinelle
L’istituto Tecnico-Tecnologico “M. Panetti” di Bari (www.itispanetti.it), diretto dall’Ing. Prof.ssa Eleonora Matteo, all’interno delle sue attività ha avviato un percorso di approfondimento didattico storico-culturale attraverso la conoscenza del flusso migratorio in Italia, fenomeno che ha caratterizzato una pagina importante della nostra storia, e nello specifico dell’emigrazione pugliese di ieri e di oggi.
La città di Casarano, in particolare, ha vissuto in prima persona il fenomeno migratorio con la partenza di numerosi concittadini verso lo stato del Belgio negli anni ‘50/’60, ed in particolare alcuni di essi sono stati testimoni diretti della tragedia di Marcinelle, tristissimo evento che ha visto la dipartita di 22 emigranti pugliesi, quasi tutti di origine salentina
All’iniziativa hanno partecipato 35 studenti delle classi IV e V di informatica ed elettronica accompagnati da un rappresentante del Ufficio Scolastico Provinciale la dott.ssa Angela Battista, i docenti Lisiena Simone e Maria Teresa Giuliani e il tecnico John Rocco Ferrara.
Dopo una breve visita alla città di Lecce per ammirare le bellezze artistiche e i mercatini natalizi di Santa Lucia, il gruppo è stato accolto a Casarano dalla direttrice del Museo del Minatore (www.museodelminatore.it) Maria Teresa Parrotto e da Giuseppe De Filippi direttore dell’ ASSOCIAZIONE ASTRONOMICA “SAN LORENZO” ( http://www.astronomiacasarano.it/) presso il ristorante “Oste Pazzo”, tipico ristorante salentino, pluripremiato per la cucina di alta qualità.
Alle 16.00, il gruppo è stato ricevuto , nella Sala consiliare del comune di Casarano dal Sindaco dott. Gianni Stefano, l’Assessore alla Cultura dott. Paolo Bandiello, la sig.ra Angela Sozzi (vedova Lucio Parrotto) emigrata in Belgio e il sig. Salvatore Montedoro (ex-minatore emigrato in Belgio) .
Il Sindaco ha dato il benvenuto ed ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa intrapresa dalla nostra comunità scolastica.
Il primo cittadino ha sottolineato le sue origini, in quanto figlio di emigrante , il cui padre ha lavorato nelle “mine” (miniera) a Charleroi in Belgio.
John Rocco Ferrara, figlio di emigranti pugliesi, nato e cresciuto negli Stati Uniti, ha presentato le finalità del progetto e i componenti del gruppo di lavoro. Ha ringraziato Maria Teresa Parrotto e Giuseppe De Filippi per aver collaborato all’organizzazione di questa iniziativa e focalizzato l’attenzione su una fotografia del libro “I TRE COLORI dell’EMIGRZIONE” del compianto Lucio Parlotto mentre lavora in una miniera belga. Le foto del libro realizzato dalla Regione Puglia assessorato al Welfare – Servio Pugliesi nel Mondo richiama alla memoria il viaggio della speranza di tanti emigranti che hanno lasciato il paese d’origine alla ricerca di una vita migliore ed ha sottolineato le straordinarie doti di Lucio Parrotto e l’esperienza indimenticabile di un precedente incontro con lo stesso ,con la signora Angela e la comunità di ex minatori di Casarano.
La signora Angela e il sig. Salvatore, testimoni di eventi drammatici, quali il disastro di Marcinelle in cui 262 minatori persero la vita (136 erano italiani di cui 22 pugliesi ) conservano ancora un vivo ricordo della loro esperienza in Belgio e hanno ricordato il famoso accordo “uomo-carbone” (per ogni lavoratore “spedito” in Belgio, l’Italia avrebbe ricevuto 200 chili di carbone al giorno), l’indegna tassazione dei minatori da parte del governo italiano nel 1995 e le lotte sostenute dallo stesso compianto Lucio per sottolineare l’ingiustizia di quella legge.
In seguito gli studenti hanno posto delle domande ai testimoni del tragico evento, i quali rispondendo, hanno trasmesso momenti emozionanti della loro intensa vita vissuta in un paese straniero, alle prese con un lavoro disumano e massacrante. Il risultato è stato quello di condividere le loro esperienze con la comunità scolastica regalando tante emozioni agli studenti che hanno ascoltato con interesse e partecipazione.
La sig.ra Angela ha poi parlato della volontà del marito di realizzare un museo del minatore, raccogliendo, con l’aiuto di tanti con-cittadini qualunque cosa servisse a raccontare Martinelle e l’emigrazione pugliese. La signora Parrotto , anche lei figlia di un minatore di origine friulana , ha voluto trasmettere agli studenti il messaggio di non dare per scontato tutto quello che oggi possiedono, perché è il frutto di tanti sacrifici dalle precedenti generazioni.
Maria Teresa Parrotto ha guidato il gruppo nella visita all’interessante museo del minatore ” Il piccolo museo del paese nero”, fondato dallo stesso Lucio Parrotto che lo ha arricchito con documenti, articoli di giornale, foto, utensili, attrezzature, oggetti carichi di storia e di memoria.
Un momento altamente emozionante è stato quello suscitato dalle foto d’epoca e dalla dedica dei Reali del Belgio che hanno premiato il sig. Lucio per il contributo dato.
La prof.ssa Lisiena Simone a nome del Dirigente Scolastico dell’ITT M. PANETTI” ha consegnato alla direttrice del Museo una Targa ricordo.
Successivamente, il gruppo si è recato presso il Circolo Ricreativo “L’Emigrante” al cui interno è esposta la statua originale di Santa Barbara, proveniente dalla Miniera n.14 di Courcelle (Belgio).
Momento suggestivo è stato la deposizione dei fiori al Monumento del Minatore talentino, dove 22 studenti con 22 candele hanno ricordato il nome dei 22 pugliesi caduti nella strage di Marcinelle. Al termine della cerimonia la Sig.ra Angela ha ringraziato la delegazione del ITT M. PANETTI di Bari, per aver condiviso un esperienza a lei cosi’ cara.
La giornata si è conclusa con la visita presso l’ Associazione Astronomica “San Lorenzo” (www.astronomiacasarano.it).
L’esperienza culturale di Casarano è stata altamente formativa per gli studenti e dando loro la possibilità di condividere le condizioni dell’essere “emigranti “ in terra straniera.
Un particolare ringraziamento è rivolta alla fotografa WiKi Diana Cimino (http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/autore/diana-cocco), per lo splendido servizio fotografico.
John Rocco Ferrara