Nella notte, i Carabinieri della Compagnia di Monopoli, con l’ausilio di
unità del Nucleo Cinofili di Modugno e di un elicottero del 6° Elinucleo CC
di Bari, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare, nei
confronti di altrettante persone accusate di associazione finalizzata allo
spaccio di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti scaturiscono a seguito di una lunga ed articolata attività,
partita dalle indagini su una sparatoria avvenuta all’interno del circolo
“La vecchia guardia” di Mola di Bari il 1° agosto 2014, quando due soggetti
esplosero alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di due soci che
all’interno stavano consumando una pizza durante la visione di una partita
di calcio, ferendo un 29enne. Sin dai primi momenti, gli investigatori si
convinsero che il vero obiettivo dell’agguato era uno dei commensali del
giovane rimasto ferito, S.T., 32enne pregiudicato locale. Su quest’ultimo,
recentemente deceduto dopo essere rimasto per molto tempo in coma a seguito
di un’aggressione avvenuta l’estate scorso in Olanda da parte di un gruppo
di nordafricani, si concentrò quindi l’attenzione degli inquirenti. Nel
corso delle indagini, infatti, emergeva come il 32enne, che nelle telefonate
intercettate si definiva “Il Re di Mola”, insieme al fratello maggiore
G.B.T., altro pregiudicato del luogo, era a capo di un gruppo criminale che
gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo su Mola di Bari,
dalla cocaina, all’eroina, dall’hashish alla marijuana, fino al metadone.
I continui appostamenti e le immagini riprese dalle telecamere piazzate dai
Carabinieri hanno documentato come la banda avesse stabilito la propria base
all’interno di un bar gestito da uno degli affiliati, anch’egli arrestato
nell’operazione, ubicato nel centro storico di Mola di Bari, nei cui locali
e relative pertinenze venivano nascosti gli stupefacenti, pronti per essere
consegnati agli acquirenti, mentre all’esterno stazionavano regolarmente
alcuni complici con funzioni di “vedetta”, per informare dell’eventuale
arrivo delle Forze dell’Ordine.
Nel corso delle indagini, è stato anche accertato che il gruppo di
spacciatori non esitava a ricorrere alla violenza nei confronti dei clienti
debitori, per ottenere il pagamento degli stupefacenti, come quando,
nell’ottobre del 2014, proprio uno dei due fratelli a capo del sodalizio,
G.B.T., insieme a due dei suoi più fidati complici, organizzò una spedizione
punitiva contro un tossicodipendente che aveva ritardato il pagamento della
droga, picchiandolo selvaggiamente; quest’aggressione, come emerso dalle
indagini, oltre che a recuperare i soldi dovuti, doveva servire anche come
monito per tutti gli altri clienti, affinché capissero come sarebbero stati
puniti eventuali sgarbi al gruppo.
I provvedimenti, che sono stati eseguiti in varie località d’Italia, giunge
a coronamento di una prolungata attività, nel corso della quale i
Carabinieri avevano già arrestato 5 persone e sequestrato diversi
quantitativi di stupefacenti di vario tipo.
Nel medesimo contesto, i militari hanno notificato anche un avviso di
conclusione indagini preliminari nei confronti di ulteriori 19 soggetti
indagati, a vario titolo, per spaccio di sostanze stupefacenti, violazione
degli obblighi inerenti alla Sorveglianza Speciale di P.S. e favoreggiamento
personale.