Si intitola “Morte di un antiquario” il misterioso giallo scritto da Paolo Regina, edito da Sem e uscito nell’anno in corso. Alla base del libro vi è un interrogativo: che differenza passa tra un antiquario e un collezionista? I due potrebbero essere accomunati dalla passione per l’antico ma il gusto per la ricerca dell’oggetto unico e prezioso così come la suggestione per il mistero che caratterizza cimeli perduti, mai più ritrovati e chi li ha posseduti può essere la risposta a questo dilemma.
Assumono nel contesto dell’opera un ruolo importante gli oggetti in se che quindi si identificano come dei testimoni muti che hanno visto e assistito alle vicende dei propri possessori ma non possono narrare il tutto.
L’opera scritta da Regina è ambientata a Ferrara, dove Gaetano De Nittis, capitano della Guardia di Finanza appena trasferitosi in terra romagnola dalla sua Puglia, un bel giorno, durante un’apparente indagine di routine, è chiamato a compiere gli straordinari: Uber Montanri, un antiquario colto e dalla personalità poco chiara è stato ritrovato cadavere.
Questo collezionista estense ha la particolarità di avere la brama di collezionare opere d’arte proibite.
Un caso non certo facile che attanaglierà le giornate del capitano De Nittis, riuscirà il pugliese a capire cosa si nasconde realmente dietro l’antiquario di Ferrara? Come si concluderà la vicenda?
Basta leggere questo avvincente romanzo giallo fino all’ultima pagina, consigliato a tutti gli appassionati del genere e a quanti amano cimentarsi nella risoluzione di casi come quello presente nel libro.
L’associazione culturale “Il Vaso di Pandora” ha in programma di presentare questo libro.
L’autore
L’avvocato Paolo Regina, originario di Bisceglie ha insegnato inoltre discipline economiche presso la facoltà di Lettere dell’Università di Ferrara, città dove vive. È anche docente di Comunicazione e public speaking in corsi per imprenditori e manager.
Andrea Giotta