Aveva 87 anni l’autore e Premio Nobel di Cent’anni di Solitudine. Ricoverato fino a pochi giorni fa nella clinica Salvador Zubiran, la situazione del colombiano è precipitata a causa di una grave polmonite. Il grave lutto nel mondo della letteratura ha coinvolto milioni di lettori, e non solo. Nel 1982 si è aggiudicato il Premio Nobel per Cent’anni di Solitudine in cui, sullo sfondo del paese leggendario di Macondo, si intrecciano avvenimenti eroici, fantasticherie, crudeltà e solitudine. La struttura narrativa pone la metafora e il mito al centro di tutto: diventano il fulcro di una nuova visione della realtà.
Il popolo dei social si è scatenato. Su Twitter sono comparsi migliaia di messaggi, principalmente con gli hashtag #GraciasGabo e #CienAnosdeSoledad: citazioni ed omaggi alla memoria dello scrittore colombiano hanno contaminato le piattaforme multimediali e i lettori provano così a dimostrare la loro vicinanza ad un lutto così importante. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha pubblicato a sua volta un tweet in cui scrive: Mille anni di solitudine e tristezza per la morte del più grande dei colombiani di tutti i tempi. Solidarietà e condoglianze a Gabo e la famiglia. Un lutto grande nel mondo della letteratura che sarebbe doveroso ricordare con una delle sue frasi più belle: non è vero che la gente smette di inseguire i suoi sogni perché invecchia, è che invecchia perché smette di inseguire i suoi sogni.
Samanta Zagaria