Napolitano ha chiuso le consultazioni e contrariamente a quanto ipotizzato due giorni fa, si è riservato ancora del tempo per assegnare l’incarico di formare il Governo a Matteo Renzi. Evidentemente il gioco delle parti non è ancora terminato e fra la squadra di Governo da approntare, il programma e gli equilibri fra i partiti che dovranno sostenere il nuovo esecutivo evidentemente c’è ancora tanto lavoro da fare.
Il Presidente della Repubblica quasi a tranquillizzare l’opinione pubblica e quella dei partiti dichiara: “Ho ritenuto di dover dare la massima rapidità alle consultazioni e poi dare spazio e serenità per i lavori successivi, così il premier incaricato avrà tutto il tempo necessario per i suoi approfondimenti”.
Nel merito Beppe Grillo sul suo blog dichiara: “Il presidente della Repubblica è diventato un monarca medioevale che nomina chi pare a lui. Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del Governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito, i parlamentari non hanno neppure diritto di parola. La Costituzione è una parola vuota, un pezzo di carta letto e mai applicato e quando lo è è sempre troppo tardi, gli effetti velenosi della legge, che sia la Fini-Giovanardi o il Porcellum si sono già manifestati, hanno impregnato il Paese con i loro miasmi.”
Pippo Civati (PD) lancia segnali poco incoraggianti al partito e lascia intendere che potrebbe esserci uno strappo sul voto di fiducia se dovessero essere confermate le voci di un possibile accordo fra PD e FI. Dice l’ex aspirante alla segreteria del partito: “Lo scrivono parecchi giornali, Renzi avrebbe sentito Verdini per poter ridimensionare Alfano con qualche senatore. Ecco – commenta – io questa cosa l’avrei già smentita stamane”.
Immediata la replica del portavoce della segreteria del PD, Lorenzo Guerini: “Non ci sono contatti o trattative in corso tra il PD e FI”.
Scelta Civica, Idc, Popolari per l’Italia, Centro Democratico e PSI, come è ovvio che sia, avanzano richieste in cambio del sostegno al Governo Renzi.
Su tutti il Nuovo Centro Destra chiede garanzie perché sa che senza il suo appoggio a Renzi sarà difficile far decollare la nuova esperienza di Governo. Il timore di Angelino Alfano è da un lato quello di non riuscire a mantenere le prerogative acquisite con il Governo Letta, dall’altro di vedere spostarsi troppo a sinistra la politica del nascituro Governo. Proprio il Segretario dell NCD, congelando tutti, dichiara : “Non siamo in grado di assicurare il lieto fine”. Alfano alza la posta in gioco e chiede che siano messi nero su bianco tutti i punti e i disegni di legge su cui si intende lavorare. Impegni precisi dunque, senza i quali Renzi non avrà il benestare del Nuovo Centro Destra.
Antonio Curci