Una bella serata di democrazia di piazza si è consumata domenica 8 luglio a Modugno. In strada si sono confrontati due opposti schieramenti sul tema, ormai sin troppo ricorrente, della Famiglia Tradizionale e della Sessualità non ortodossa. I ragazzi di un gruppo di preghiera, Pro-famiglia, nato su facebook e che pretende di rifuggire a qualsiasi connotazione politica, aveva già da qualche giorno annunciato un Rosario Riparatore collettivo contro le manifestazioni dei gay-pride ed a favore della famiglia naturale, per la domenica pomeriggio, in Piazza Garibaldi.
L’evento aveva scatenato il mondo del web, dando vita ad una feroce polemica sui social, dove la grancassa della umana imbecillità è risuonata forte, giungendo ai patetici toni dell’insulto e della minaccia. Per difendersi dalle accuse di omofobia, gli organizzatori hanno voluto precisare che al rosario avrebbe partecipato anche una persona che, a causa disagio per la propria omosessualità, aveva cercato conforto nella preghiera. Notiamo, per altro, con una certa ironia, come il senso di disagio della citata persona, altro non sia che il frutto della manifestazione dei sentimenti di riprovazione sociale e di esclusione, che sono generati dagli aspetti più marginali, contraddittori e retrogradi della dottrina religiosa che informa il pensiero dei giovani organizzatori.
L’associazione Cardo Possibile, ed altre associazioni politiche e culturali – fra cui l’UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – hanno rapidamente organizzato una contro-manifestazione, contro i pregiudizi ed a favore della libera manifestazione della propria sessualità, che si è svolta nella vicina Piazza Sedile, in un rutilare di palloncini e magliette colorate, intorno ad una lunga striscia di carta distesa in terra e sulla quale chiunque ha potuto esprimere il proprio pensiero o dare testimonianza della propria adesione.
Nonostante qualche timore, alimentato dalle schermaglie idiote e poco civili alle quali si erano abbandonati i certamente sovrastimati utenti dei social, le due manifestazioni si sono svolte tranquillamente e nel reciproco rispetto, tanto più che, diversamente dalla manifestazione antagonista, il rosario in piazza ha potuto contare su poche decine di aderenti.
Una considerazione amara resta a chi, come il sottoscritto, non può non restar deluso dalla profusione d’impegno e dalla spreco di intelligenze ed energie, su temi come il diritto di vivere liberamente la propria sessualità ed il diritto/dovere alla genitorialità, che dovrebbero, invece, essere principi indissolubili e chiaramente assodati alla base della Civiltà Umana.