La nascita del Cinema, intesa come luogo dove venivano proiettati i primi cortometraggi, fu ad opera dei fratelli Lumière nel 1895. Essi riuscirono ad inventare un apparecchio in grado di proiettare la pellicola attraversata da un fascio di luce: il “Cinematografo” (le Cinématographe). Questo potente strumento permise al pubblico di quell’epoca, di poter osservare immagini in movimento, cominciando a suscitare le prime emozioni. Uno dei tanti riferimenti è quello dell’ “Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, dove il pubblico rimase terrorizzato dopo aver visto il treno procedere in direzione loro. Di qui, la definizione di Cinema come “mezzo d’intrattenimento di finzione”. Eppure lo scopo dei Lumière era ben diverso. Essi infatti beneficiarono del cinema per soli scopi documentaristici, e non è un caso che la maggior parte dei loro cortometraggi, quali “L’uscita dalle officine Lumière”, “L’inaffiatore inaffiato” e “Demolizione di un muro”, rappresenti la realtà quotidiana. Il tutto è sottolineato anche dalla tecnologia “primitiva” che ha composto il cinema di quegli anni. L’uso della profondità di campo, di inquadrature angolari e non piatte, rendeva i soggetti o le persone costantemente a fuoco. Piccole tecniche che fanno la differenza, come quella del montaggio; “Demolizione di un muro” è sicuramente uno dei primi montaggi della storia del Cinema (sebbene si tratti solo di un riavvolgimento di pellicola), che ha stupito il pubblico, consapevole di non aver mai visto nulla del genere.
Simone Capuano