Atmosfere orientali, musiche mediterranee e la voce ammaliante di Nabil, intrecciati insieme al Teatro delle Ombre di Silvio Gioia, sono gli ingredienti delle Mille e una notte, lo spettacolo dei Radiodervish tenutosi ieri nella fresca e splendida cornice del Giardino Pensile di Bitonto.
Il viaggio da fiaba intrapreso dal simpatico Nicolino, il protagonista “ombroso” della rappresentazione, è un tuffo nella cultura orientale, alla scoperta di genti geograficamente lontane ma intimamente vicine in quanto «viviamo tutti sotto lo stesso cielo».
I racconti della coraggiosa Sharazad, offertasi in sposa al sultano per salvare altre donne dalla folle crudeltà di quest’ultimo, sono il motore della narrazione. Le novelle, rese visualmente dalle magiche e suggestive ombre curate da Silvio Gioia, sono intervallate dalle melodie dei Radiodervish. La band, composta da Michele Lobaccaro, Alessandro Pipino e da Nabil Salameh, intona canzoni in arabo e perle del proprio repertorio, come L’esigenza e Velo di sposa.
«Pensando alle notizie e alle assurdità che ci giungono da Gaza, e pensando ai bambini senza nome che avrebbero gioito nel vedere questo spettacolo», Nabil si congeda dal pubblico con l’intensa Stay human. Un invito a restare umani. Sempre.
Giovanni Boccuzzi
foto di Cristina De Ceglie