Giacomo Olivieri ha reso dichiarazioni spontanee per «chiarire fatti e circostanze certamente utili per il prosieguo delle indagini preliminari» davanti al gip di Brindisi, Vilma Gilli, nel carcere di Brindisi, in cui è ristretto da lunedì per l’inchiesta su mafia e voti, in relazione alle elezioni comunali di Bari del 2019. A comunicarlo con una nota gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta.
Secondo la Procura, Olivieri avrebbe raccolto i voti della malavita (nello specifico dei clan Parisi-Palermiti, Montani e Strisciuglio di Bari) per permettere l’elezione della moglie, Maria Carmen Lorusso, al Consiglio comunale. Lorusso, ai domiciliari insieme al padre Vito (oncologo e indagato per questa e altre vicende relative alla sua professione), fu effettivamente eletta nelle file del centrodestra salvo poi passare alla maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Decaro. Nell’ambito dell’indagine «Codice nostro», che ha svelato i rapporti tra i clan di Bari (nello specifico il ruolo dei Parisi-Palermiti), la politica e l’imprenditoria, sono state arrestate in tutto 130 persone.
“Olivieri – dicono gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta – pur dichiarando la disponibilità a rendere interrogatorio appena avrà avuto conoscenza di tutti gli atti di indagine, ha iniziato, con dichiarazioni spontanee, a chiarire fatti e circostanze certamente utili per il prosieguo delle indagini preliminari”.