Il P.i.a.f, progetto di interazione per l’assistenza famigliare, è un piano che coinvolge sette diverse associazioni impegnate nel sociale, ed è volto a garantire un’assistenza a 360 gradi a circa 200 famiglie del barese impedendo così la loro emarginazione sociale.
Nella mattinata di domani, Domenica 29 Novembre, saranno presenti sette gazebo delle sette asociazioni di volontariato in Piazza Diaz a Bari. Dalle ore 9 alle 13 i volontari di ciascuna delle associazioni divulgheranno e presenteranno il progetto a chiunque voglia ricevere informazioni.
Le diverse realtà impegnate in questo ambizioso piano sono diverse tra loro in quanto a operato ma tutte accomunate dal desiderio di assistenza e solidarietà. Dagli Avvocati di strada, che difendono i diritti degli ultimi e degli oppressi a A.M.A cuore Bari a sostegno dei cardiopatici , da In.Con.Tra che assiste i senza fissa dimora a “Insieme per ricominciare” attiva nel volontariato carceriero, insieme al Gruppo Volontariato Vincenziano organizzazione a sostegno dei bisognosi, degli esclusi e degli immigrati, Anima Urbana, realtà che coinvolge direttamente i cittadini della città accogliendo le loro proposte ,e Acat “Nicolaiano” che combatte le devianze e le dipendenze.
Queste sette realtà potranno contare sul supporto dell’Associazione “prof. Nicola Damiani” e sulla Fondazione del Sud.
Le famiglie verranno assistite dalle associazioni di volontariato attraverso un sistema itinerante di ascolto ed intervento multifunzionale sul bisogno, e potranno contare su di un aiuto integrato e mirato in campo medico, legale, scolastico, supporto per casi di alcolismo, tossicodipendenza, patologie cardiovascolari croniche ed azioni rivolte al supporto ai condannati detenuti agli arresti domiciliari ed i loro parenti. Inoltre a ogni famiglia periodicamente verranno distribuiti pacchi alimentari e farmaceutici. Il progetto prevede anche di realizzare una “Banca dati del bisogno famigliare a Bari”, il BaDaFam, un database di censimento progressivo delle famiglie in grave stato di povertà in grado di monitorare i bisogni individuali di singoli e nuclei famigliari e che documenti l’efficacia degli interventi.
Un progetto tanto ambizioso quanto innovativo, che non potrà essere realizzato senza la collaborazione di ognuna delle sette associazioni di volontariato sopracitate.
Andrea Giotta