La soluzione dello “scioglimento” del nodo ferroviario sembra non doversi risolvere. Sembra con la chiusura dei passaggi a livello a Sud con sottopassi non sorvegliati e la soluzione pensata per il lato nord,che l’amministrazione Di Cagno Abbrescia sia ancora presente. Immaginiamo un astronauta che torni sopo dieci anni da Marte nella sua residenza di Palese. Leggerebbe sulla Gazzetta che sono stati stanziati 25 milioni di euro per costruire sottopassi e sovrappassi per l’eliminazione di sette binari tra Palese e S.Spirito. Nulla saprebbe che nel frattempo si è insediato Emiliano sul seggio di Sindaco di Bari, nulla saprebbe che la soluzione auspicata dal centro-sinistra passava da soluzioni esaminate dalle Associazioni che si battevano per l’eliminazione del bubbone dei binari che ha diviso di fatto in due Bari, nulla saprebbe che fu istituita tale commissione sotto l’egida dell’assessore del tempo all’Urbanistica Abbaticchio composta da cittadini, esperti tra cui ricordo i professori Martinelli, Civitella, gli architetti Lombardi, l’ingegnere Tafuni allievo e braccio destro del professor Cotecchia geotecnico sotto la guida dell’architetto Curcuruto capo ripartizione dell’assessorato all’Urbanistica che si espresse per l’interramento e in subordine per lo spostamento dei binari a monte ripercorrendo il vecchio tracciato della Bari-Nord , intersecando l’aeroporto con l’intento di creare condizioni di intermodalità trasportistica secondo schemi collaudati e di successo dei paesi europei come Francia e Germania. Naturalmente questo documento non fu fatto proprio dall’amministrazione e si preferì, pagando fior di quattrini, ricorrere ad una società esterna che disse le stesse cose.
Poi ricorderebbe che quando era partito nel lontano 2004 il presidente della Circoscrizione uscente era Leonardo Damiani. Lui vuole approfondire: è giunto su Marte, ha superato un tabù che rendeva l’uomo sognatore tanto che si parlava di marziani come emuli di altri esseri extraterrestri e come mai non si superasse l’idea del muro che divide la città in due, come se fosse una condanna perpetua, soprattutto per Palese figliastra di una città che non l’ha mai amata. E l’uso che si è fatto del territorio con una 16 bis impattante e soffocante, l’aeroporto e ben due ferrovie che in estate rendono un pessimo servizio sono la prova provata di un territorio a servizio della città-matrigna. All’astronauta, già nostalgico di Marte, lo informerei che per le opere alternative proposte da Di Cagno Abbrescia erano stati stanziati 75 milioni di euro, che i progetti prevedevano lo sventramento di edifici in prossimità della stazione di Palese, mentre i progetti di De Caro- Emiliano non si conoscono. Gli racconterei che per la soppressione per i P.L. di Palese e per l’interramento erano stati stanziati 400 milioni con l’impegno preso più volte in pubblico dall’allora assessore Loizzo, poi smentiti e misteriosamente spariti sotto l’egida dell’assessore Minervini o meglio non difesi da alcuno, tanto meno dal sindaco Emiliano nelle opportune sedi. Immutabile invece era ed è l’impegno del consigliere Maiorano, dipendente FS, tetragono nel difendere l’idea dei sovrappassi e sottopassi e non solo pedonali, anzi con il passaggio di auto. Ed anche lui parla di “provvissorietà” come fu negli anni settanta per il ponte di corso Cavour fatto in modo da essere smontato in poco tempo.
Del resto dalle associazioni che ai tempi di Di Cagno Abbrescia furono critiche, crearono un movimento di opinione per risolvere il Probema Urbanistico Madre di Bari solo silenzio e complicità. Nemmeno di fronte a idee progettuali del Vate Fuksas che prevede per la stazione di Bari la creazione di una montagnola per sancire, esaltare anzi l’idea della separazione.
L’amico astronauta Marte l’ha conquistato, tocca ai baresi, anzi ai palesini riconquistare la propria terra vilipesa ed usurpata che passa solo da una via: la creazione del Comune Autonomo.
Leonardo Damiani