Il Papa lancia il suo monito al mondo intero: “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace”. Prega incessantemente Papa Francesco ed esorta tutti gli uomini di qualunque fede all’impegno concreto in favore della pace. Lo ascoltino i “potenti della terra” quando afferma che la “guerra chiama altra guerra”. Si cominci una nuova era fatta di dialogo e di pace, perché la pace è un obiettivo possibile e reale.
“Alzatevi dunque operatori di pace!” affermava don Tonino Bello. La pace inizia dall’impegno concreto di ogni uomo che opera nella sua vita una conversione verso la comprensione, la collaborazione e la convivenza civile.
Insieme ai gesti concreti c’è la preghiera a cui invita il Santo Padre, che non è solo contemplazione del mistero di Dio, ma un impegno a costruire nel cuore di ognuno il suo Regno che è già su questa terra ed è pace, gioia e amore.
Per questo motivo, dice Papa Francesco: “Sabato prossimo vivremo insieme una speciale giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace incomincia nel cuore!”.
Come ci ha ormai abituati dall’inizio del suo pontificato, l’appello di Francesco non può che essere ecumenico e interreligioso. “Rinnovo l’invito a tutta la Chiesa – afferma Bergoglio – a vivere intensamente questo giorno, e, sin d’ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento. Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace”.
Basta! La menzogna non può più essere creduta. E’ necessario credere che la guerra non sia l’estrema ratio. Carl von Clausewitz affermava che “la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi”. Ma oggi si pone sempre più la necessità di cambiare ciò che da secoli riteniamo essere scontato. L’uomo non è homo homini lupus, perché è possibile la sua umanizzazione. Questa è la scommessa del cristianesimo, questo è ciò in cui credono tutti gli uomini di buona volontà.
Cristiani, ebrei, musulmani, atei, buddisti, induisti e tutte le altre espressioni di fede di questa terra… Questa è la scommessa del nuovo millennio: “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!”
Maria Raspatelli