“La TASI è l’imposta che ha sostituito i trasferimenti statali che coprivano il mancato gettito dell’IMU per le abitazioni principali. Dal 2010 al 2014 il Comune di Bari ha subito un taglio di trasferimenti dello stato del 48%, così come certifica la stessa CGIA nel suo studio -dichiara Decaro.
Le somme complessive che recupereremo con la TASI erano già stato praticamente impegnate prima della approvazione del bilancio e prima dell’insediamento della attuale amministrazione.Abbiamo indicato l’aliquota del 3,3 per mille perché si è deciso di applicare la TASI solo sulla prima casa e non sugli immobili commerciali e produttivi delle aziende che vivono già una situazione di forte crisi.
Il Comune di Bari è l’unico comune d’Italia che ha previsto forme di esenzione e di detrazione tenendo conto del reddito ISEE e non la rendita catastale perché l’ISEE è maggiormente rappresentativo della reale condizione socio- economica del nucleo famigliare.
Nonostante questo, siamo riusciti comunque a tutelare le fasce deboli.
È stata introdotta l’ esenzione totale per i soggetti con reddito ISEE non superiore a 10.000,00 euro e una detrazione di 100,00 euro per i redditi ISEEE fino a 15.000,00 euro.
Abbiamo inoltre avviato un piano di riduzione della spesa che, in assenza di ulteriori tagli, ci permetterà l’anno prossimo una riduzione delle tasse”.
Redazione Radiomadeinitalynotizie.it