Riceviamo e pubblichiamo un’interessante contributo da parte del Dott. Rino Volpe, presidente dell’Adisco Bari.
leggo di iniziative proposte dal capogruppo del PD, Pino Romano, circa la “costruzione di un nuovo modello del Sistema Sanitario Regionale, con i contributi di tutti gli operatori del settore, che rappresentano gli interlocutori più qualificati con cui dialogare”. Cioè istituire il”Consiglio regionale delle professioni sanitarie”, un organo con proposte di Consulenze per la tutela della salute dei cittadini della Regione Puglia e con la creazione di personale sanitario qualificato, attraverso corsi di formazione indetti dalla Regione Puglia.
Forse è arrivato il momento di smontare il mito della crescita come PIL (prodotto interno lordo), di elaborare un’altra cultura, un altro saper fare, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi. Il PIL è un indicatore che non misura l’incremento dei beni prodotti da un sistema economico, ma l’incremento delle merci scambiate con danaro. Non sempre le merci sono beni, perché nel concetto di bene è insita una connotazione qualitativa, che non è contenuta al concetto di merce. Anche la droga crea occupazione e chi ne ricava reddito può accedere alla sfera delle merci lecite, che altrimenti gli sarebbe preclusa, contribuendo con i sui acquisti alla crescita del PIL.
Io penso che al posto del PIL il SS Nazionale, e nell’occasione SS Regionale, hanno bisogno di altri “parametri di valutazione del Welfare, per esempio parametri solidaristici”. Faccio un esempio: la Delibera della Giunta Regionale 1 Agosto 2008, n°1498, “ Progetto Rete Regionale per il prelievo e la raccolta del Sangue Placentare” autorizza la Istituzione di una Banca del Sangue Cordonale presso l’Ospedale IRCCS “Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo” nonché la individuazione di 14 Maternità Pugliesi con numero di Parti superiore a 1000 in cui raccogliere il sangue del cordone ombelicale, cioè Foggia, Bisceglie, Corato, Osp.”San Paolo”(Bari), Osp.”Di Venere”(Bari), Casa di Cura “Santa Maria”(Bari), Acquaviva delle Fonti, Putignano, Taranto, Lecce, Tricase, Brindisi, San Giovanni Rotondo. Il Sangue del Cordone Ombelicale contiene Cellule Staminali Ematopoietiche usate per Trapianto nella Terapia delle Leucemie e del Linfomi, soprattutto nei bambini. Purtroppo non tutte le maternità in questione “sembrano sensibilizzate o interessate attualmente”alla raccolta di un “numero idoneo” di Unità di Sangue Cordonale. Allora, cari Signori, esiste una legge che prevede l’investimento di migliaia di euro da parte della Regione per sostenere la Banca del Sangue Cordonale presso l’Ospedale IRCCS “Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo”. Una Banca Cordonale a cui affluiscono poche unità di Sangue Cordonale viene meno alla sua Istituzione in seno alla Società Civile. Vi sono maternità con un numero di parti tra 700 e 1000, che “vorrebbero entrare a far parte”, perché motivate, del “Progetto Rete Regionale per il prelievo e la raccolta del Sangue Placentare”in Puglia. Perché, allora non permettere anche a queste ultime di far parte della Rete Regionale? La mia proposta è utilizzare “la raccolta del sangue cordonale come parametro (solidale) per valutare la crescita di una Struttura Ospedaliera, sia essa pubblica e/o privata! Qualcuno parla di Decrescita Felice , noi dobbiamo proporre la Crescita Felice passando attraverso la Solidarietà!
Il credo nella società industriale ha distrutto progressivamente gli scambi non mercantili, cioè i vincoli del comunicare e del vivere insieme all’interno della famiglia, ove i servizi tra padri e figli fondati sul dono sono stati progressivamente sostituiti da prestazioni a pagamento, in particolare per la cura dei piccoli (“il nido”) e degli anziani (“case di riposo e/o badanti”). Ma noi auspichiamo “la Persona come Individuo al Centro della Società moderna e non la Crescita del PIL a tutti i costi”.
Gennaro Volpe
Presidente ADISCO Bari