Non ci piace criticare una Giustizia che ha già tanti problemi a causa di corvi e sussurri che discreditano la magistratura, ma quando ci si trova di fronte a fatti eclatanti di processi che dopo tanto clamore si risolvono in un nulla di fatto per la prescrizione degli atti oppure per le assoluzioni che lasciano l’amaro in bocca, cosa può dire il semplice cittadini della strada che pure si fida della stessa Magistratura?
Quanti personaggi illustri finiti nelle grinfie di una indagine penale a volte anche pesante, indicati al pubblico ludibrio, dopo anni ed anni (tanto durano i processi) risultano assolti e quanti altri invece condannati anche a pene definitive risultano poi innocenti?
I casi recenti della scarcerazione del sig. Giuseppe Gullotta che dopo aver trascorso venti lunghi anni dietro le sbarre è risultato innocente e quindi estraneo all’assassinio di due carabinieri. Venti anni in carcere da innocente e chissà cosa avrà provato il giudice che lo aveva condannato;ma soprattutto mi chiedo: chi rifonderà al sig. Gullotta i 39 milioni di euro che giustamente ha chiesto come indennizzo? Non è sicuramente una questione di soldi ma è drammatico solo immaginare la sofferenza di chi viene condannato sapendo di non avere colpe. Un altro caso di giustizia a diverse velocità è l’inchiesta “gibbanze”che dopo tre anni di indagini finalmente dovrebbe iniziare il processo a carico di circa 40 professionisti indagati per: corruzione in atti giudiziari, falso, rivelazione segreti d’ufficio, infedele dichiarazioni dei redditi, riciclaggio, favoreggiamento personale, truffa, abuso d’ufficio, millantato credito, sottrazione fraudolenta, ed altro. Trascorrere un giorno in un nostro tribunale, significa uscirne poi sconsolati, delusi, impauriti perché ci si rende conto che nelle mani dei magistrati ci sono poteri troppo forti che possono distruggere da un momento all’altro la vita di una qualsiasi persona. Non è possibile sbattere un presunto responsabile di un reato, sulle prime pagine dei giornali sulla base di responsabilità non certe ed alimentare la spettacolarizzazione di una Giustizia che andrebbe amministrata invece con la necessaria prudenza. Si rende necessaria una riforma urgente che separi le carriere e dia ai presunti indagati la possibilità di difendersi prima di essere sbattuto in galera.
Lucio Marengo