Il fenomeno della prostituzione minorile è talmente diffuso quanto tollerato dalle istituzioni che non si accorgono del fenomeno così dilagato da diventare una normalità. La conclusione del processo di Roma che vide coinvolti personaggi noti si è concluso con poche condanne, per lo più nei confronti degli sfruttatori, dei procacciatori, di qualche mamma consenziente, ma poche, veramente pochi nei confronti dei fruitori del sesso a pagamento con ragazzine al di sotto della maggiore età, alcune addirittura giovanissime ed anche consenzienti. La voglia di indossare capi firmati, possedere accessori abbastanza costosi, e la possibilità di avere tutto questo, induce molte giovanissime a vendersi in cambio di buoni compensi che vengono magari condivisi con altrettanto giovani procacciatori che attraverso il facile veicolo informativo di internet combinano gli incontri preceduti spesso da foto convincenti. Il ruolo della mamma di roma che addirittura faceva la cresta sui guadagni della figlia, mi ha riportato alla mente un divertente film di Tinto Brass, così fan tutte, ed in uno dei tanti episodi veniva descritta la posizione di un marito che faceva finta di non accorgersi che la moglie si prostituiva in una casa d’appuntamento, visti i buoni guadagni che servivano in famiglia. Essere genitori oggi non è facile perchè il consumismo, il gossip, la pubblicità martellante,la voglia di possedere più di quello che si ha creato incomprensioni in famiglia e l’assenza di dialogo completa il quadro allarmante di una generazione che non sa attendere e che vuole tutto maledettamente subito. Il progresso, soprattutto quello telematico, quello della pornografia facile a tutte le età, dei videofonini alla moda, del tempo eccessivo nell’uso dei telefonini, non può essere fermato ma, occorre fare qualcosa con estrema urgenza per regolamentare questo progresso che rischia di travolgerci.
Lucio Marengo