Si possono scrivere considerazioni contrastanti sullo stesso giornale? Certo! Soprattutto quando non si è servi o schiavi di appiattimenti politici.
Le osservazioni del bravo Antonio Curci (cfr. “La protesta degli studenti e il vero sogno italiano”), giornalista obiettivo di grandi prospettive, sulle vicende delle proteste studentesche a Roma , dei candelotti che si presume siano stati lanciati dal terrazzo del palazzo di Giustizia di Roma, le manganellate fatte notare da bravi teleoperatori sferrate contro i dimostranti, sono tutte condivisibili, ma alla mia età, qualche volta ci si sofferma su altre ipotesi sulle quali invito l’opinione pubblica a riflettere.
In Paesi europei ancora più democratici di noi, come per esempio l’Inghilterra, i poliziotti impiegati nelle manifestazioni di protesta non sono armati, vengono meglio pagati che in Italia, è un’attività liberamente scelta, sono tutelati da una magistratura con la M maiuscola. Sono tutelati da una legislazione durissima nei confronti di viola la loro incolumità.
Qualcuno sa qual è lo stipendio di un agente, o di un carabiniere, o di un gente della polizia penitenziaria, o di un finanziere? Credo non più di milletrecento euro; sapete invece quanto percepisce il Capo della Polizia seduto dietro la sua scrivania? Circa 630 mila euro l’anno; nette circa 1500 euro al giorno, poco più poco meno.
Allora, per evitare vittime, vittimismi e speculazioni premeditate,occorre stabilire regole precise e severe che debbono valere per chi protesta e per chi è chiamato a difendere coloro che poi sono la causa diretta ed indiretta delle stesse proteste.
Prima di tutto occorre impedire con fermezza la partecipazione ai cortei, con maschere, oggetti contundenti; è importante e doveroso vigilare sulla infiltrazione nei cortei di elementi estranei e noti provocatori addestrati per la guerriglia; vietare nella maniera più assoluta distruggere vetrine di negozi e chissà perché, di istituti bancari o cui dipendenti sono semplici lavoratori.
Dall’altra parte, è importante che a difesa delle Istituzioni non vengano utilizzati giovani agenti senza esperienze, bensì corpi speciali addestrati proprio per evitare atti dovuti alla paura più che alla voglia di fare male.
E’ importante ricordare che gli agenti, sono lavoratori che si guadagnano da vivere, facendo magari quel lavoro perché non c’è altro, e sono fratelli, figli e spesso anche padri i cui figli possano trovarsi tra i dimostranti.
Quindi basta con la violenza e la protesta deve essere finalizzata non a creare vittime inutili ma a raggiungere obiettivi importanti.
Ricordo infine che negli anni 60 e 70 la politica inventò gli opposti estremismi che causarono non pochi morti di giovani da una parte e dall’altra e nel corso dei funerali noti esponenti politici come Fini, tanto per citarne uno, ne tessevano le lodi e…., forse è meglio lasciare perdere.
Ritengo infine che sulla violenza deve prevalere il dialogo e il rispetto delle regole, perché senza di esse rischia di naufragare la nostra democrazia e la libertà di tutti, ma soprattutto per non darla vinta a chi semina discordia premeditatamente.
Lucio Marengo