I Carabinieri di Francavilla Fontana (BR) hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari emesse dal GIP del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
I reati contestati sono di porto, trasporto, detenzione, traffico illegale di armi clandestine, comuni e da guerra nonché di ordigni esplosivi tipo bombe a mano tipo “ananas” e ricettazione; destinatari delle misure sono i sotto elencati soggetti, quasi tutti pluripregiudicati anche per reati associativi.
L’operazione, denominata “SCACCO AGLI IMPERIALI” è il frutto di un’articolata attività di indagine svolta, in perfetta simbiosi, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, e che fa seguito alle attività di indagine condotte dalla Procura della Repubblica di Brindisi, relativa ad un traffico di armi da fuoco, tra cui anche armamento da guerra e bombe a mano.
Le indagini sono da considerarsi un’ulteriore costola di quelle partite nel novembre 2010 a seguito all’omicidio del giovane incensurato Francesco Ligorio e del tentato omicidio di Nicola Canovari, quando i due, alle prime ore dell’alba, sulla SS 7, furono oggetto di colpi di arma da guerra del tipo “kalashnikov”.
Da queste attività di indagine, gli inquirenti sono riusciti a risalire ad un gruppo di giovani francavillesi, tra cui alcuni censurati, che avevano la disponibilità di varie armi fra le quali due kalashnikov, armi compatibili con quella utilizzata in occasione del grave fatto di sangue.
Alla luce di quanto appurato dagli investigatori si riuscì comunque, nel febbraio del 2011, alla esatta localizzazione del nascondiglio dove erano nascoste parte delle armi in possesso al gruppo, consentendo di procedere al sequestro di un fucile mitragliatore AK 47 cal. 7,62-39, modello M70AB2, in ottimo stato di uso, perfettamente lubrificato, un fucile semiautomatico marca BERNARDELLI mod. “Roma3” cal. 12, tipo doppietta, con canne mozzate e calciolo asportato, perfettamente conservato e lubrificato, una carabina marca REMINGTHON cal. 30.6 mod. “7400”, con matricola abrasa, perfettamente conservato e lubrificato, munizionamento completo per tutte le armi.
Per questi motivi e per gli univoci elementi reità raccolti a carico dei giovani, l’Ufficio G.I.P. del Tribunale Di Brindisi emetteva cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, concordando sulle risultanze investigative raccolte dai militari del Nucleo Operativo, a carico dei materiali detentori delle armi, operazione convenzionalmente denominata “Terminator” del 25 ottobre 2011.
E’ stato anche grazie a tale operazione che è stato possibile riscontrare alcune dichiarazioni rese da dei collaboratori di giustizia con cui indicavano, in maniera concordante, indipendente e specifica che le armi rinvenute dai Cc di Francavilla Fontana il 15 febbraio del 2011, altro non erano che parte delle armi acquistate da “Zio Carlone” e messe a disposizione del Clan dei Mesagnesi o della Frangia dei Francavillesi.
Le successive investigazioni, grazie al monitoraggio degli “spostamenti” e dei “passaggi di mano” delle armi (fra cui figuravano anche delle bombe a mano di tipo “ananas” mai rinvenute dagli inquirenti) permettevano di delineare in maniera univoca la provenienza, la paternità e la finalità delle armi rinvenute, esclusivamente a vantaggio del sodalizio mafioso.
In tale contesto, dunque, il tribunale di Lecce, concordando con le richieste della Procura Distrettuale Antimafia applicava le cinque misure restrittive, mentre per ulteriori sette soggetti, non destinatari di misure, pendono indagini nei loro confronti.
Comando provinciale CC Brindisi