Un’accusa infamante, una sentenza altrettanto infamante che oggi viene completamente smentita da un’assoluzione che lascia poco spazio ai commenti, giunta dopo otto anni di calvario, tredici mesi di carcere, due famiglie messe sul lastrico e tanta vergogna per non aver commesso alcun reato. Pasquale Pipino, di 48 anni e ed Alfonso Gibilaro ricorderanno per tutta la restante vita quella notte di gennaio 2005 quando un equivoco sicuramente fece piombare su di loro la tremenda accusa di rapina e lesioni. La sentenza fu pesante a carico dei due poliziotti e solo dopo otto anni un altro collegio giudicante ha fatto giustizia, è proprio il caso di dirlo, delle conclusioni di prima istanza che ha privato due servitori dello Stato della libertà e soprattutto della dignità. Ora certamente ci sarà un seguito e senza dubbio, anche una richiesta risarcitoria, ma nessuna somma ridarà mai otto anni di vita vissuti nella emarginazione con le tante difficoltà nei confronti delle famiglie e dei dubbi che comunque resteranno per tutta la vita. Quello che più ci preoccupa negli errori giudiziari è che a pagare sono sempre gli innocenti mentre i magistrati che sbagliano, nonostante sia stato votato un referendum, non pagano mai. Si può essere colpevoli e innocenti senza formule dubitative? Ora chi pagherà i danni morali e materiali?
Lucio Marengo