Il Presidente della Repubblica Mattarella ha firmato il decreto di indizione del referendum No Triv, confermando la data del 17 aprile e deludendo fortemente quanti avevano sperato nell’election day che avrebbe fatto risparmiare circa 300 milioni di euro.
La motivazione della scelta dipenderebbe dal Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 nel quale, a proposito di election day, è previsto solo l’accorpamento di elezioni politiche ed amministrative, con esclusione dei referendum.
La notizia sta facendo molto discutere la rete del Coordinamento No Triv che si sta già mobilitando e organizzando per cercare di informare tutti i cittadini sulle motivazioni della consultazione popolare e sull’importanza della partecipazione al voto.
Dei sei quesiti referendari proposti a settembre, tre sono stati recepiti dalla Legge di Stabilità, due sono ancora oggetto di un ricorso presentato da sei Consigli Regionali presso la Corte Costituzionale e un quesito è stato già ammesso dalla Consulta il 19 gennaio scorso; quest’ultimo quesito vuole evitare che i permessi già rilasciati per le esplorazioni e le trivellazioni entro le 12 miglia marine siano attivi fino ad esaurimento dei giacimenti stessi, senza essere sottoposti a scadenza e abroga una parte dell’articolo 6 comma 17 del Codice dell’Ambiente.
Cristina De Ceglie