Ieri sera è stata trasmessa la prima puntata del talent show di Maria de Filippi e, inaspettatamente, ad aprire la serata è stato il politico Matteo Renzi. Il Sindaco di Firenze si è lanciato in un discorso tutto incentrato sui giovani, sulle loro poche possibilità in questo futuro decisamente privo di aspettative. Punto cruciale: “Non fatevi rubare la speranza”.
“Perdonate i politici se fanno polemiche sui talent show, ma non perdonate quei politici che vogliono cancellare il talento. Noi avremo speranza se nel futuro di questo Paese potremo riuscire a coltivare i nostri sogni. […] Se c’è una cosa bella che ci aspettiamo da voi – ha proseguito Renzi – è di non fare come è stato fatto fino ad oggi dove troppo spesso si trovava lavoro non per il talento, ma perché si conosceva qualcuno, per le raccomandazioni. Sarà un grandissimo momento quando questo Paese sarà fatto da persone che vanno avanti con la forza del proprio sudore, anche battendo qualche botta. Può succedere, a me è capitato di perdere. Nella vostra sfida di oggi c’è un sentimento bello di speranza. […] Dateci una mano a dimostrare che credendo e insistendo nei propri sogni uno ce la può fare. Lo dovete a quei ragazzi, a quei tre milioni di persone che il loro sogno lo vedono lontano. Io penso che se tutti insieme riusciremo a dare la dimostrazione che coltivando un sogno uno può raggiungere un obiettivo, magari perderete la battaglia, ma non perderete la faccia”.
Matteo Renzi, conclude con un riferimento alla città di Firenze e in particolare all’architetto, ingegnere e scultore del Rinascimento Filippo Brunelleschi: “Quando penso alla mia città, penso a un personaggio strano, a Brunelleschi. Un personaggio che tutti consideravano mezzo matto perché continuava ad avere il desiderio profondo di costruire una cupola come non l’aveva mai fatta nessuno. Era convinto che potesse stare in piedi. I fiorentini lo guardavano con la faccia un po’ schifata, ‘guarda che tanto non ti starà in piedi’. Brunelleschi ha avuto il coraggio di insistere, di crederci. A me piace l’idea che voi ragazzi siate arrivati qui non semplicemente perché siete bravi, ma perché avete fatto fatica – ha concluso Renzi – perché il talento è anche fatica, è anche mettersi in gioco”.
Samanta Zagaria