Il premier Renzi, in conferenza stampa a Bruxelles, al termine del Consiglio Europeo, ha dichiarato: ”Non mi sembra che ci sia un rapporto conflittuale con le istituzioni europee. Abbiamo grandissima fiducia nelle istituzioni europee”.
Il Presidente del Consiglio italiano ci tiene ad affermare che il nostro Paese è ”una parte fondamentale dell’Unione europea”. Nessuna forma di sottomissione dunque, anzi Renzi afferma: “Quando veniamo in Europa non veniamo con la sudditanza all’Europa, per prendere i compiti a casa”. La Commissione europea ”si chiama commissione, ma – chiarisce – non e’ una commissione d’esame”. L’Europa, continua Renzi, ”è casa nostra e ci si viene non con il cappello in mano ma con i nostri dati” e ribadisce con forza che l’Italia è “sotto il 3%. E non sono tantissimi a stare cosi”.
Renzi è convinto che si debba fare un “gigantesco lavoro sulle riforme”. Intanto il premier si appresta a presiedere il semestre europeo: “Il semestre che noi immaginiamo vede l’Europa sulle frontiere di innovazione, agenda digitale, climate change, che affronti questioni vere a partire dalla lotta alla disoccupazione. Un’Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani da gente, è un’Europa che sbaglia”.
Renzi ribadisce che la ripresa, seppur lenta, è in atto e conferma l’impegno di ridurre i compensi dei manager, e rispondendo al numero uno di Ferrovie, Moretti, che aveva ventilato l’ipotesi di un esodo all’estero dei manager pubblici, dichiara: “Confermo l’intervento sugli stipendi dei dirigenti pubblici. Sono convinto che quando Moretti vedrà la ratio sarà d’accordo con me”.
Infine il premier concede a un tweet la promessa di non aumentare le tasse e dichiara guerra all’evasione: “Contro l’evasione ho intenzione di combatterla anche attraverso l’innovazione digitale e l’incrocio dei dati”.
Antonio Curci