Continuano le proteste contro il progetto di ricerca idrocarburi nel mare circostante le isole Tremiti.
Lo scorso 7 agosto, con il decreto Clini-Passera, il Parlamento ha stabilito nuove concessioni di ricerca alla compagnia irlandese Petroceltic. Il metodo previsto per le prospezioni è chiamato Air Gun: verrebbero sparati dei missili ad aria compressa ad alta densità, in modo da ottenere delle rifrazioni nel sottofondo marino, che permetterebbero l’ individuazione di caverne e di giacimenti di petrolio. I danni causati dalle ricerche geofisiche, senza considerare i rischi legati alle trivellazioni, si ripercuoterebbero sull’ ecosistema marino e, nel caso di trasformazione del paesaggio, anche sulla risorsa economica più importante del luogo interessato: il turismo. Le royalties, ossia i proventi delle estrazioni petrolifere, andrebbero in una minima percentuale ai comuni e le regioni coinvolte e allo Stato. Inoltre, nelle zone altamente sismiche come il Gargano è più facile che le trivellazioni creino squilibri territoriali.
In questi giorni associazioni ambientaliste ed esponenti politici fanno appello al Governo italiano per una sensibilizzazione in merito alla questione, mentre si auspica anche l’ adozione di una legge regionale simile a quella emanata in Veneto, volta a vietare la ricerca del petrolio nell’ Adriatico e sembra che la Regione Puglia si stia già muovendo in questa direzione.
E’ stato costituito un tavolo permanente che si riunirà settimanalmente per esaminare le proposte.
Il 6 ottobre è prevista la terza manifestazione contro l’ iniziativa. Questa volta il raduno si terra Manfredonia (FG), dove è previsto l’ arrivo di circa 300 enti e la partecipazione di numerosi artisti.
Claudia Morelli